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Cronaca Suno

Spacciavano droga nelle campagne di Suno: in manette tre giovani

Sono stati arrestati dai carabinieri di Momo in un blitz dello scorso 13 aprile. Identificati con foto e video anche un centinaio di "clienti"

Tre spacciatori arrestati, un complice denunciato e l'individuazione di un imponente traffico di droga nelle campagne di Suno (eroina e cocaina, in particolare) che ha coinvolto quasi un centinaio di giovani assuntori. E' il bilancio dell'operazione "Costa Bella" portata a termine dai carabinieri di Momo, in collaborazione con i reparti specializzati del Comando provinciale di Novara e il Nucelo cinofili di Volpiano.

A finire in manette sono tre ventenni marocchini: E.M.N., classe 1994 privo di documenti; D.S., detto "Stefano", classe 1992 titolare di permesso di soggiorno scaduto; E.M., de '93, privo di documenti. I tre sono stati arrestati con l’accusa  di spaccio "perché con più azioni esecutive di un unico disegno criminoso, anzi in modo continuativo ed organizzato - si legge nell'ordinanza di convalida del fermo - illecitamente detenevano e cedevano sostanza stupefacente a molti assuntori della zona dando vita ad una vera e propria attività di vendita al dettaglio".

L’indagine ha preso il via all'inizio di quest'anno, quando i carabinieri, avuta notizia di una possibile attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella località "Costa Bella" del comune di Suno (da qui il nome dell'operazione), hanno fermato e perquisito alcuni ragazzi che si aggiravano in auto in quella zona. Alcuni di questi controlli sono risultati positivi, e diversi conducenti e passeggeri sono stati trovati in possesso di piccole quantità di cocaina, eroina e hashish.

Le testimonianze delle persone fermate hanno consentito ai militari dell'Arma di chiarire la situazione e di individuare un primo nucleo di soggetti responsabili dello spaccio. I carabinieri si sono quindi appostati e, nascosti nella boscaglia, hanno verificato l'identità degli spacciatori.

La zona era ormai convenzionalmente nota. Si doveva andare a "Preja da scalavè ", percorrere la strada sterrata fino al "bivio delle gomme" (un incrocio contraddistinto dalla presenza di una pila di pneumatici posti quasi come un cartello stradale) e imboccare una mulattiera in salita per un centinaio di metri, alla fine della quale vi si trova uno spiazzo con un grande albero caduto. Chi si fermava lì e spegneva il motore, veniva avvicinato da "Stefano", un ragazzo di origine nord africana che gli proponeva la droga: 70 euro per un grammo di coca e 20 euro per uno di eroina. Ma si poteva anche contrattare, volendo.

"Se prendi tre grammi ti faccio prezzo buono", era infatti solito ripetere "Stefano". Per quelli che avevano pochi soldi, invece, c’erano delle formule economiche: "Dammi venti euro e ti dò una goccia". La "goccia" o "skizzo" è la dose minima: si tratta solitamente di una quantità approssimativa di 1/3 di grammo, e prende il nome dalla forma dell’ovulo termosaldato con la quale viene confezionata; è sufficiente solo per una piccola sniffata, quanto basta per qualche momento di euforia. 

Durante gli appostamenti, poi, i carabinieri hanno scoperto che, oltre a quello incaricato di spacciare le piccole dosi, ci sono altre due vedette nascoste nella boscaglia. Le indagini hanno rivelato un giro d’affari imponente: 60 autovetture individuate e un centinaio di assuntori  provenienti da diverse parti del Piemonte e della Lombardia. 

Il blitz che ha portato all'arresto dei tre spacciatori è scattato lo scorso 13 aprile: i carabinieri di Momo, con l’aiuto dei cani antidroga di Volpiano  e i colleghi di Novara hanno femato i tre ragazzi nordafricani e li hanno arrestati.

Ora gli spacciatori sono in carcere. Sono difesi dall'avvocato Massimo Zanari del foro di Novara dall'avvocato Sofia Muccio del foro di Milano. Durante l’interrogatorio di garanzia hanno reso piena confessione.

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