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Cronaca Suno

Suno: Alberto Nobili risponde alle accuse

L'ad della rubinetteria Nobili spa sottolinea che ha a cuore i suoi dipendenti e non è stato capito lo spirito dell'iniziativa. Risulta invece difficile premiare i più meritevoli su basi oggettive accertabili

In pochi giorni la notizia si è diffusa in tutto il Belpaese, ma Alberto Nobili, amministratore delegato della Carlo Nobili spa Rubinetterie, non ci sta a passare per il "cattivo".

“Desidero sottolineare, innanzitutto, che ho a cuore non solo la mia azienda, ma altresì tutti i miei dipendenti, nessuno escluso: non è, né è mai stata mia intenzione, umiliare alcuno di loro, bensì esprimere all’intero personale il mio ringraziamento per l’impegno lavorativo profuso nel corso dell’anno appena terminato, senza trascurare – continua Nobili – di richiamare l’attenzione su un problema realmente esistente, ed evidenziato dagli stessi dipendenti. Posso senz’altro comprendere le ragioni di chi non ha condiviso la mia iniziativa e ha ritenuto di stigmatizzarla, ma vorrei che fosse tenuta nella debita considerazione l’estrema difficoltà, per l’imprenditore, di premiare i propri collaboratori più meritevoli, sulla base di elementi e dati di fatto oggettivamente accertabili e senza operare una discriminazione. Queste sono le motivazioni che mi hanno indotto a convocare tutto il personale dipendente dell’azienda - conclude l'ad - mi dispiace sinceramente che lo spirito di detta mia iniziativa sia andato perduto”.

Il caso: coppa ai lavoratori assenteisti

Tra i vari "suggerimenti" che sono infatti arrivati all'imprenditore c'è stato infatti chi ha proposto: "sarebbe molto più ragionevole premiare i meritevoli.. Potrebbe essere uno stimolo ad essere più competitivi e volenterosi e questo è possibile farlo in varie modalità: incentivi, vacanze premio, buoni spesa, rata asilo pagata, buoni benzina...", ma l'idea, per la dirigenza, non sembra di facile attuazione.

Anche tra i lavoratori c'è chi si schiera a favore di Nobili: " da dipendente le esprimo tutta la mia solidarietà,apprezzo e approvo certe scelte,sarebbe il caso di tornare alla meritocrazia che in Italia è di fatto sconosciuta, ma sappiamo perfettamente che persone "poco affezionate" al lavoro e troppo protette dai Sindacati non permettono tutto questo".

Ciononostante c'è chi ribadisce: "per punire i non meritevoli ci sono altri modi, come i controlli Asl o un investigatore privato. Altre realtà in zona testimoniano che un rapporto più umano tra maestranze e dipendenti porta sicuramente vantaggi a tutti, il pugno di ferro e l'arroganza non portano vantaggi a nessuno".

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