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Cronaca

Trapianto di cuore sospetto, secondo i periti i registri operatori sono incongrui

Il 27 ottobre ci sarà dell'incidente probatorio per esaminare i periti per la vicenda della morte di Antonio Fusaro. La famiglia: "la giustizia non può essere presa in giro così facilmente"

Si trascina da oltre due anni il caso della morte di Antonio Fusaro. L'uomo era stato operato al cuore all'ospedale Maggiore di Novara: a seguito di alcune complicazioni era stato trasportato a Torino, dove era stato sottoposto ad un trapianto di cuore. Alcuni giorni dopo Fusaro è morto. 

La famiglia non si è mai arresa e ha sempre sostenuto che il trapianto servisse per coprire errori nella prima operazione. Il 27 ottobre si terrà dell'incidente probatorio per esaminare i periti: all'esito di tale incombenza il GIP potrà anche decidere di rinnovare la perizia nominando altro collegio peritale.

"I periti nominati dal Gip hanno presentato la loro relazione - spiega Mario Murano, avvocato della famiglia Fusaro - nella quale affermano che sono rilevabili diverse anomalie che possono aver concorso alla determinazione della complicanza cardiaca e multiorganica che hanno condotto il paziente al trapianto cardiaco prima e all'exitus dopo. Tuttavia i periti sottolineano che, a causa della carenza dei documenti esaminati, non è possibile individuare condotte commissive o omissive in capo agli indagati". 

"In effetti - prosegue Murano - il registro operatorio, ritenuto incongruo dagli stessi periti, è stato compilato con modalità telematiche il 25 febbraio 2014, ossia dopo 20 giorni dall'intervento. Chi aveva interesse a compilare le cartelle cliniche con quelle modalità? Se passasse questa tesi si arriverebbe a raccomandare ai sanitari, che hanno ineludibili obblighi di certificazione, di compilare le cartelle cliniche omettendo di registrare l'attività che compiono nelle sale operatorie per salvarsi da ogni profilo di responsabilità". 

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