Unioni civili, Canelli rifiuta di celebrarle. NovarArcobaleno: "Siamo indignati"
L'associazione Lgbtqia replica alle dichiarazioni del sindaco di Novara pubblicate nei giorni scorsi su alcuni giornali, in cui il primo cittadino afferma: "Penso ci siano problemi ben più urgenti di questo da affrontare"
Da oggi le unioni civili diventano realtà. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri il decreto "ponte" che disciplina le modalità per la tenuta dei registri nell’archivio dello stato civile da parte dei Comuni, in attesa dei regolamenti attuativi previsti dalla legge 76/2016.
A Novara, però, non sarà il sindaco a celebrarle. Il primo cittadino ha infatti dichiarato: "Penso ci siano problemi ben più urgenti di questo da affrontare nel nostro Paese e nelle città - ha riferito Alessandro Canelli all'Adnkronos - Non mi trovo d’accordo con questa legge perché la ritengo inutile: ritengo ci siano già ad oggi dal punto di vista giuridico delle norme che consentono di tutelare le unioni tra cittadini, anche dello stesso sesso".
"Non sarò io di certo a celebrarle - ha ancora dichiarato il sindaco leghista al Corriere della Sera - ci penserà qualche assessore o un ufficiale di stato civile che hanno una sensibilità diversa dalla mia. Non credo fosse un tema così importante per il nostro Paese. Io prima mi sarei occupato di tante altre cose, come il disagio sociale che sta colpendo quartieri popolari e periferie del nostro Paese".
Alle dichiarazioni del primo cittadino ha replicato, con un comunicato stampa, l'associazione Lgbtqia NovarArcobaleno che ha espresso "tutta la sua indignazione".
"L'associazione si chiede - si legge nel comunicato - se i problemi più importante di cui parla il primo cittadino gli impediranno di celebrare anche i matrimoni eterosessuali. Troviamo che queste uscite per un autoproclamatosi 'sindaco di tutti' siano altamente discriminatorie e contraddittorie. Speriamo di aver frainteso le dichiarazioni e che il sindaco ritratti le sue posizioni. Rimaniamo in attesa di chiarimenti".
