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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Galliate

Valentina Abinanti, maestra con la passione per i tornado

Galliatese, mestra precaria, coltiva da tempo la passione per la caccia ai tornado. Questo suo hobby la porta, ogni anno, negli Stati Uniti dove questi fenomeni sono più frequenti. A NovaraToday ha svelato qualche curiosità

E' galliatese una delle cacciatrici italiane di tornado. Giovane maestra precaria, nella primavere di ogni anno, svestiti i panni della supplente indossa quelli della "cacciatrice di tornado", sua grande passione, trasferendosi per qualche settimana negli Usa, dove il fenomeno è maggiormente diffuso. Ma come ci racconta lei stessa "anche in Italia ci sono fenomeni simili che catturano l'attenzione dei tanti appassionati di fenomeni di questo genere".

Presentati ai nostri lettori: cosa fai nella vita?
Sono una insegnante, supplente, alle scuole primarie. Ogni anno ricevo e scelgo tutti incarichi di pochi mesi o di breve durata. Riesco così a gestirli in modo da essere libera da aprile fino a fine anno scolastico (giugno), così da poter partire tranquillamente e sviluppare la grande passione per i tornado. Non ho quindi bisogno di ferie sostanzialmente perchè quando parto sono disoccupata!

Quella di "cacciatrice di tornado" è una passione che si può sviluppare anche in Italia? Ci sono fenomeni o manifestazioni simili, di questo genere, anche da noi?
Sì certo, anche in Italia si può essere cacciatori di temporali, chiaramente i fenomeni a cui mediamente si assiste non sono della stessa portata delle Plains americane, ma anche le nostre pianure sono in grado di generare temporali piuttosto violenti. Caccio in Italia, per lo più nel nord-ovest italiano, ormai dal lontano 2008 ed ho avuto l'occasione di immortalare anche 3 tornado tra le risaie vercellesi in questi anni. Contrariamente a quanto spesso si sente raccontare e si pensa, anche da noi sono del tutto possibili i tornado ed anzi ogni anno se ne verificano un buon numero, specie in Pianura Padana. Occorre innanzitutto sottolineare che tornado e tromba d'aria sono assolutamente sinonimi, quest'ultima è solo una traduzione italiana della parola tornado. Cosa ben diversa sono invece i cicloni o uragani o tifoni che sono sinonimi tra loro, ma ahimè vengono spesso usati erroneamente in sostituzione della parola tornado. Questi ultimi sono fenomeni che riguardano gli oceani e le zone costiere e di cui quindi abbiamo poco di che preoccuparci. A proposito di tornado italiani, proprio quest'anno il 3 maggio tra le province di Modena e Bologna ce ne sono stati ben tre, di cui uno ha raggiunto il grado EF4 (in un EF4 il range dei venti è compreso tra 267/322km/h) della scala Enhanced Fujita, la scala che misura l'intensità dei tornado. Il grado massimo è EF5, che comprende tutti i tornado in cui i venti superano i 322 km/h. L'intensità dei tornado si stima indirettamente attraverso l'analisi a posteriori dei danni.

Valentina Abinanti, maestra con la passione per i Tornado - Ecco le più belle foto

C'è stato un momento particolare che ricordi con piacere o paura, avvenuto durante uno dei tuoi appostamenti?
In questi lunghi sette anni nelle Grandi Pianure ci sono stati tantissimi momenti di pura adrenalina, alcuni piacevoli, altri decisamente meno. Uno dei momenti che non scorderò mai risale allo scorso anno, precisamente il 19 maggio, quando a Rago, in Kansas, io e miei compagni di viaggio abbiamo visto otto tornado in un solo giorno. Uno di questi, il più forte e duraturo (classificato come EF3) ci è passato a circa 150 metri piegando una pala eolica davanti ai nostri occhi, ho ancora quel rumore sordo e quell'immagine stampata nei miei occhi.  Momenti di paura realmente definibile tale non ricordo di averne avuti, forse dei momenti di apprensione specialmente in presenza di fulmini molto vicini, le scariche elettriche sono l'unica cosa che davvero non puoi prevedere. Una delle giornate che invece mi ha lasciato un misto di sensazioni è quella del 31 maggio di quest'anno. Alle porte di El Reno, Oklahoma, abbiamo intercettato un tornado EF5, tornado che purtroppo è passato alla storia per una serie di spiacevoli eventi. Il vortice infatti ha raggiunto l'impensabile larghezza di 4,2km, diventando il tornado più largo mai registrato e durante il suo tragitto ha causato feriti e vittime tra i cacciatori di tornado. Nella storia dello stormchasing, ovvero la caccia ai temporali, non era mai successo che vi fossero vittime collegate ai temporali e questo tornado è stato in grado di "guadagnarsi" anche questo orribile record. Il suo comportamento molto caotico ed instabile, l'improvvisa ed inattesa deviazione di 90° rispetto al suo percorso e il suo contemporaneo ingrandirsi - è passato da poco più di 1km di diametro a 4,2km in meno di 30secondi - , non ha lasciato via di scampo a molti. In particolare tre  ricercatori e studiosi, Tim e Paul Samaras e Carl Young sono stati travolti in pieno e purtroppo non ce l'hanno fatta. Questi tre nomi non diranno nulla a chi non è parte del mondo dello stormchasing, ma si trattava di tre colonne portanti, tre tra i più rinomati e rispettati cacciatori. Era il loro lavoro e se c'era qualcuno che aveva una valida ragione di trovarsi vicino ai tornado erano proprio loro: il loro obiettivo era depositare sensori sul percorso dei tornado, per studiarne dinamica e comportamento al fine di poter salvare più vite possibili allungando i tempi di allerta. Ho avuto il piacere di incontrare Tim Samaras due anni fa: una persona umile, disponibile, molto alla mano... lui è stata una di quelle persone che mi hanno fatto avvicinare a questa passione quando ancora ero ragazzina. Mi piace pensare che Tim e il suo gruppo siano morti facendo ciò che più amavano e nel nobile gesto di aiutare a salvare altre vite umane.

Com'è la tua giornata tipo e quali strumenti usi durante i tuoi appostamenti?
Nel corso degli anni  mi sono resa conto che comprendere come funzioni una giornata tipo, sia una delle cose più difficile da immaginare per chi non ha mai fatto stormchasing. Generalmente ci si sveglia piuttosto presto in mattinata per analizzare i modelli meteo, tramite i quali ci è possibile prevedere dove e se ci saranno  temporali, modelli che si è consultato anche ampiamente il giorno prima in modo da cercare di portarsi già verso la zona di "caccia" del giorno dopo. Una volta che il target, ovvero il luogo dove nasceranno i temporali ci è chiaro, si parte per raggiungerlo. Gli spazi da percorrere negli Usa possono essere enormi, centinaia di km, a volte anche oltre il migliaio. Dopo aver trascorso ore infinite in auto si raggiunge l'agognato target e qui si attende che si sviluppino i temporali. A volte la giornata si può concludere con un nulla di fatto, ma spesso ciò che mostravano i modelli si rivela corretto e così iniziamo la caccia quando il temporale finalmente nasce. Anche negli spostamenti per posizionarsi sotto le tempeste si possono percorrere molti km, 100-200-300 o oltre. Quando in tarda serata o nottata i temporali si esauriscono, si cerca un motel nelle vicinanze dove potersi riposare, nel frattempo consultiamo di nuovo i modelli per i giorni a venire. Se per il giorno successivo capiamo che i temporali potranno essere molto distanti dalla nostra posizione attuale, cerchiamo di guadagnare km viaggiando anche qualche ora la notte e poi il ciclo ricomincia la mattina successiva. Si dorme quindi poco, si mangia altrettanto poco e si passano infinite ore in automobile. Non proprio la vacanza dell'immaginario collettivo!
Per seguire i temporali e per svolgere la nostra attività ci serviamo di software radar, connessione internet tramite la quale abbiamo accesso a tutti i dati meteo online ed a volte anche una stazione meteorologica che montiamo sul tettuccio auto.

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