In fondo a Corso Milano, dove c'è un terreno agricolo, arriverà una colata di cemento. E' questa l'eredità della pessima amministrazione Ballarè. Negli ultimi scampoli di mandato il PD con una “variante non variante” al Piano regolatore ha spalancato le porte alla cementificazione e agli interessi di una grande catena commerciale. Con aree dismesse ovunque e centri commerciali abbandonati il sindaco ha preferito consumare altro suolo che il piano paesaggistico definisce “pregiato”.

Abbiamo portato il caso in Consiglio regionale interrogando l'assessore con delega all'urbanistica Valmaggia. Palpabile l'imbarazzo nel non dare risposta ad un questione in cui emergono le mille contraddizioni del suo schieramento politico. L'assessore si è giustificato sostenendo di non avere strumenti di verifica sulla pianificazione attuata da un ente locale. Vero, ma solo in parte. La Regione a fronte di una vergogna del genere ha annunciato l'apertura di un'istruttoria congiunta con il Comune di Novara. Ma a nostro avviso la soluzione principale consiste in un ricorso al TAR. Abbiamo buone ragione per pensare che potrebbe essere accolto in quanto era necessario attuare una variante strutturale da passare al vaglio della Regione Piemonte vista la modifica delle norme tecniche del piano e la previsione di consumo del suolo che si vuole attuare.

In tutta questa vicenda emergono le due facce del Partito Democratico. In Consiglio regionale tanti discorsi e convegni sul “consumo zero” del territorio mentre dove il Pd governava le betoniere lavorano a pieno regime.

L'attuale sindaco Canelli non faccia il “Ponzio pilato”, chiediamo che la nuova amministrazione riveda le scelte scellerate di quella passata modificando il Piano regolatore.