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Cronaca

Violentava donne dopo finti colloqui, tra le vittime una novarese

L'uomo, 61enne romano con precedenti per violenza sessuale e rapina, è stato arrestato dai carabinieri di Roma Prati grazie alla denuncia di una 30enne di Novara, vittima del falso agente

Adescava donne, in tutta Italia, tramite annunci di lavoro come hostess per poi drogarle, derubarle e, in alcuni casi, violentarle.

L'uomo, Claudio Franciosi, 61enne romano non nuovo a questo genere di reati, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Roma Prati. Tra le sue vittime, anche una 30enne di Novara che, insieme ad una 27enne milanese, ha denunciato l'uomo, dando così il via alle indagini dei militari dell'Arma. Ad incastrarlo, una donna carabiniere che si è finta interessata all’annuncio, lo ha incontrato e lo ha ammanettato.

Le vittime, dieci i casi accertati fino ad ora, provenienti da città del nord e bisognose di guadagnare, una volte giunte nella Capitale, incontravano il falso agente in eleganti hotel e dopo una chiacchierata preliminare, venivano drogate, violentate e derubate. Il 61enne non è nuovo a questo tipo di reati: 11 anni fa si spacciò per regista a caccia di nuove promesse del mondo dello spettacolo per drogare, violentare e derubare le ignare ragazze in cerca di fama che incontrava. Dopo aver trascorso diversi anni in carcere, l’impostore è tornato a colpire riciclandosi come agente di hostess.

Nella sua nuova veste di agente, il 61enne, sotto falso nome, aveva promosso la sua attività con inserzioni pubblicate su siti internet di annunci: "hostess-accompagnatrici (…) per cene, business, serate, weekend (…) disponibili a viaggiare (…) max riservatezza", questo era il target ricercato, ancor meglio se provenienti da altre regioni d’Italia. Dopo il contatto, che avveniva rigorosamente via mail, le ragazze interessate al lavoro venivano accuratamente istruite sulle modalità con cui dovevano organizzare gli incontri con i "facoltosi clienti": avrebbero dovuto portare con loro oli e creme per massaggi, capi di lingerie, una buona bottiglia di spumante e, soprattutto, denaro contante per le spese extra e anticipare le spese di viaggio e quelle dell’hotel.

E’ stato così che una 30enne di Novara e una 27enne di Milano, dopo aver risposto agli annunci in cui il truffatore garantiva "facili guadagni" - tra 1.500 ed i 4.000 euro - si sono affidate alle "cure" del loro nuovo agente che, fingendosi allo stesso tempo anche come cliente, le ha attirate nelle camere di due distinti hotel della Capitale per bere con loro lo spumante, furtivamente adulterato con benzodiazepine, che, in alcuni casi, offriva anche in forma polverizzata spacciandola per cocaina. Le ragazze hanno perso i sensi e al loro risveglio si sono trovate senza soldi, carte di credito, orologi ed effetti personali.

Dopo aver denunciato il fatto ai Carabinieri della Stazione Roma Prati è scattata l’attività d’indagine: i militari hanno scovato on-line un altro annuncio pubblicato dall’uomo, hanno risposto fingendo interesse e tessuto la tela in cui intrappolare il predatore. Il carabiniere donna si è trovata così a tu per tu con il 61enne nella camera di un albergo della Capitale. Quando l’uomo ha preso dalla tasca due pasticche di Tavor, e stava per inserirle nel bicchiere di spumante che avrebbe offerto al carabiniere, è scattato il blitz dei militari, appostati nelle immediate vicinanze, durante il quale il 61enne è stato ammanettato.

Nel corso della perquisizione effettuata presso il domicilio del delinquente, oltre alle benzodiazepine, i carabinieri hanno sequestrato anche macchine fotografiche, fotocamere e videocamere, nonché fotocopie di documenti d’identità, cellulari, schede Sim, occhiali da sole ed effetti personali sottratti ad altre vittime. A seguito dell’attività d’indagine svolta, i carabinieri della Stazione Roma Prati hanno rintracciato ed identificato altre 8 donne, di età compresa tra i 22 ed i 50 anni, tutte provenienti dal nord Italia, anche loro adescate su internet dal 61enne.

L'uomo è accusato di rapina aggravata, violenza sessuale e cessione di sostanze stupefacenti psicotrope. Sono ora in corso ulteriori indagini volte ad accertare la presenza di altre donne vittime.

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