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Economia

Demografia delle imprese novaresi: la crescita rallenta, ma c'è

Nel 2011, il ritmo di crescita del tessuto produttivo locale è stato più lento, ma comunque positivo registrando un +0,7%. Rovellotti: "Il rallentamento riflette l'acuirsi di difficoltà per le imprese"

Rallenta, ma continua a mantenersi positivo l’andamento demografico del sistema imprenditoriale novarese, che nel corso del 2011 acquista 242 unità con un lieve calo del ritmo di crescita rispetto al 2010.

Ad evidenziarlo sono i dati della rilevazione Movimprese-Infocamere, elaborati dalla Camera di Commercio di Novara, che segnalano il passaggio da un tasso di sviluppo del +1,1%, registrato a fine 2010, all’attuale +0,7%.

"Questo risultato rappresenta la performance migliore di tutte le province piemontesi - ha commentato il presidente dell'Ente camerale Paolo Rovellotti -. Il rallentamento evidenziato rispetto allo scorso anno riflette l’acuirsi di difficoltà per le imprese, che hanno comunque dimostrato una capacità di tenuta superiore rispetto a quella registrata nel 2009, quando la crescita si era fermata al +0,4%. Occorre, tuttavia, puntare ad uno sviluppo qualitativo e non solo quantitativo del sistema produttivo, che solo così potrà contribuire ad una più stabile ripresa dell’economia provinciale".

In un quadro generale, sono 2.299 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese tra gennaio e dicembre 2011, mentre 2.086 hanno cessato la propria attività, portando lo stock complessivo a 32.065 unità registrate.

Sotto il profilo settoriale, invece, l’andamento demografico generale delle imprese novaresi è sostenuto principalmente dal terziario, che evidenzia un saldo attivo dello stock di imprese registrate per quasi tutti i comparti. A chiudere l’anno con un bilancio negativo, sono l’edilizia e l’agricoltura, mentre l’industria in senso stretto si mantiene pressoché stabile, con perdite contenute per il sistema moda, la chimica-gomma-plastica e la meccanica ed elettronica, comparti che perdono complessivamente 17 unità.

Le attività economiche che conoscono incrementi più significativi, in termini assoluti, sono i servizi alle imprese (+126 unità), l’alloggio e ristorazione (+64 unità), i servizi alle persone (+48 unità) e il commercio (+41 unità). Le perdite maggiori vengono invece registrate dalle costruzioni (-77 unità) e dal settore agricolo (-35 unità).

Tra i settori che più hanno risentito c'è l'artigianato novarese, che chiude l’anno in passivo con un saldo demografico pari a -110 unità, vedendo scendere la propria consistenza a 10.718 imprese.

Alla data del 31 dicembre 2011, dunque, il sistema produttivo locale risulta costituito da 32.065 imprese, di cui 29.111 attive ed operanti per il 7,8% nell’agricoltura, per il 32,7% nell’industria (di cui 19,8% nelle costruzioni e 12,9% nell’industria in senso stretto) e per il 59,4% nel terziario (di cui 24,8% nel commercio e 34,6% negli altri servizi).

Dall’analisi della forma giuridica emerge come le società di capitale, che rappresentano il 19% delle imprese registrate nel novarese, evidenzino tra gennaio e dicembre 2011 un ritmo di crescita del +3,5% (a fronte di una media provinciale del +0,7%).

Si arresta, invece, la dinamica delle ditte individuali (+0,1%), che durante il 2011 aprono 1.592 sedi, pari al 69% delle iscrizioni complessive, ma concentrano, nel contempo, ben il 76% delle cessazioni (1.588 in termini assoluti), con un’incidenza sul totale delle imprese novaresi registrate pari al 56%.

Nel 2011, infine, si rilevano 292 iscrizioni (12% del totale) e 297 cessazioni (14%) relativamente alle società di persone, con una consistenza a fine dicembre di 6.968 unità produttive, corrispondente al 21% del tessuto imprenditoriale novarese.

 

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