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Economia

Calano le imprese novaresi, leggera flessione nel primo semestre dell’anno

La variazione tra iscrizioni e cessazioni avvenute nel periodo gennaio-giugno si attesta al -0,4% (era il -0,1% nello stesso periodo del 2018)

Si è chiuso all’insegna di una leggera flessione il bilancio demografico delle imprese novaresi nel primo semestre 2019: la variazione tra iscrizioni e cessazioni avvenute nel periodo gennaio-giugno si attesta al -0,4% (era il -0,1% nello stesso periodo del 2018), corrispondente ad una diminuzione, in valori assoluti, di centotrentaquattro unità.

"Il 2019 si apre con una leggera contrazione del nostro tessuto produttivo - commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara - Se da un lato occorre considerare che nei primi mesi dell’anno si registra una concentrazione fisiologica delle chiusure d’impresa, dall’altro l’analisi dei dati restituisce un tasso di mortalità superiore a quello registrato nello stesso periodo degli anni precedenti. La propensione ad aprire nuove attive imprenditoriali risente del clima di incertezza che caratterizza lo scenario economico: in 7 casi su 10 l’avvio di nuove attività è riconducibile a ditte individuali, scelte spesso per la maggior facilità di avvio, ma soggette anche ad un rapido turnover. Il rilancio dell’economia passa necessariamente dal sostegno alle sue cellule vitali, ossia le imprese: proprio per questo l’Ente camerale ha deciso di estendere al 21 ottobre i termini di adesione ai propri bandi di contributo dedicati a digitalizzazione e alternanza scuola-lavoro e nel mese di settembre avvierà, grazie alla sua azienda Speciale Evaet, una serie di incontri di formazione gratuiti sul tema dell’internazionalizzazione".

Sono 1.058 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese nei primi sei mesi dell’anno, mentre 1.199 hanno cessato la propria attività (al netto delle cessazioni d’ufficio), con una consistenza del sistema imprenditoriale novarese che al 30 giugno 2019 ammonta a 30.053 unità registrate.

In flessione anche l’andamento dell’artigianato: nel periodo in esame le cessazioni di attività hanno superato le aperture, determinando un saldo pari a -78 unità, per una consistenza del tessuto produttivo artigiano che alla fine di giugno si attesta a 9.192 imprese registrate.    

Analizzando i saldi tra aperture e chiusure delle diverse attività economiche emerge un quadro piuttosto omogeneo a livello settoriale, dominato da risultati in ribasso, in linea con il dato provinciale, fatta eccezione per i servizi. Il terziario (escluso il commercio) si pone infatti in controtendenza e chiude i primi sei mesi dell’anno con il segno "più", evidenziando un incremento pari a +72 unità, sostenuto dai diversi comparti, in primis quello dei servizi alle imprese che guadagna 52 unità. Diminuisce, invece, la consistenza degli altri settori, con cali generalizzati che interessano commercio (-75 unità), attività manifatturiere (-49 unità), costruzioni (-42 unità) e agricoltura (-9 unità).
Per quanto riguarda la composizione settoriale, alla data del 30 giugno 2019 il sistema produttivo locale risulta costituito da 30.053 imprese, di cui 26.665 attive ed operanti per il 7,9% nell’agricoltura, per il 29,4% nell’industria (di cui 17,2% nelle costruzioni e 12,2% nell’industria in senso stretto) e per il 62,7% nel terziario (di cui 24,2% nel commercio e 38,5% negli altri servizi).

Dall’analisi della forma giuridica emerge una battuta d’arresto delle società di capitale, tendenzialmente contraddistinte da un dinamismo positivo e superiore alla media provinciale: tra gennaio e giugno 2019 tali società evidenziano, infatti, una “crescita zero” (a fronte del +2,4% messo a segno nel primo semestre 2018), attestandosi al 24% delle imprese registrate complessive. Un risultato che risente dell’avvio del procedimento di cancellazione d’ufficio delle società iscritte al registro imprese ma non più operative, per le quali, in particolare, era già stata decretata la chiusura della procedura di fallimento senza tuttavia procedere alla cancellazione delle stesse. Appare invece negativo il saldo anagrafico delle ditte individuali, con 743 unità aperte nel periodo in esame (il 70,2% di quelle totali) e 836 cessate (pari a ben il 69,7% di quelle complessive), portando l’incidenza delle imprese con titolare unico al 55,2% di quelle provinciali.      Nel primo semestre 2019, infine, si rilevano 68 iscrizioni e 118 cessazioni relativamente alle società di persone, con una consistenza a fine giugno di 5.481 unità produttive, corrispondente al 18,2% del tessuto imprenditoriale novarese. 

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