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Crisi, Novara tra le province più colpite: il commento di Ballarè

Il sindaco commenta i dati pubblicati oggi dal Sole 24 Ore, e li inquadra nel progetto "Novara21". Ballarè: "Oltre la crisi c'è un futuro, i giovani saranno i protagonisti"

"La crisi c’è e ha lasciato i suoi segni, ma non ha devastato il tessuto sano del territorio. C’è bisogno però di una prospettiva e di un orizzonte temporale più ampi, per ricostruire cogliendo le opportunità e i talenti che la stessa crisi ha messo in evidenza".

Il sindaco di Novara Andrea Ballarè commenta così i dati pubblicati oggi dal Sole 24 Ore, una "fotografia" di sette anni di fibrillazione del sistema Paese, "che - dice il primo cittadino - non si poteva immaginare non coinvolgesse anche il nostro territorio".

"Infatti - ha aggiunto Ballarè - questi dati (che pure fanno riferimento all’intero territorio della Provincia e non al solo capoluogo) non fanno che confermare una consapevolezza, la stessa che ci ha mossi nel lanciare il nostro progetto 'Novara21': sulle difficoltà lasciate da questi anni di crisi si può ricostruire, se ci si dà un progetto serio, nel quale coinvolgere fino in fondo i cittadini in uno sforzo collettivo che guardi al futuro".

Una considerazione e uno sguardo progettuale che vanno anche un po’ oltre la semplice classifica pubblicata dal quotidiano degli industriali, "anche perché - ha sottolineato Ballarè - anche in questo caso la sintesi statistica non rende completamente giustizia alla realtà".

La classifica generale è infatti elaborata come semplice media matematica delle dieci classifiche parziali, senza alcun tipo di correzione ponderata. "Ed è evidente a chiunque - ha spiegato il sindaco - che le dieci classifiche parziali misurano cose molto diverse. Mi pare evidente che il Pil o il tasso di disoccupazione non possono avere lo stesso peso nella valutazione della crisi rispetto alla spesa per i farmaci. Novara in nessuna delle dieci classifiche parziali si trova nelle peggiori 10 posizioni, ma la media matematica su dati molto diversi ci penalizza".

Nella realtà, secondo il primo cittadino, alcuni dati raccontano una crisi presente, ma non devastante: il fatto che i prestiti personali rimangano sostanzialmente invariati, che il calo dei depositi bancari sia nella media nazionale, che il prezzo medio di vendita al metro quadro degli immobili nuovi sia del 10% mentre anche al nord ci sono molti casi in cui il calo sfiora il 30% dice che il sistema, pur faticando, complessivamente tiene.

"È su questi aspetti positivi - ha puntualizzato Ballarè - che si può fare leva per ripartire. È quello che vogliamo fare, completando quanto stiamo facendo e dandoci un orizzonte che guardi al 2021. C’è in particolare un dato che mi dà speranza: in questi sei anni difficilissimi, il numero dei giovani laureati novaresi è cresciuto quasi dell’11%. Sono loro quelli a cui guardiamo: le nuove generazioni che saranno protagoniste di Novara21".

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