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Economia

Novara, i commercianti dicono No ai nuovi orari della Ztl

Secondo Confcommercio, il nuovo orario di carico e scarico, ridotto di un'ora dal Comune in via sperimentale, non piace ai negozianti del centro storico

I commercianti del centro storico dicono No ai nuovi orari della Ztl. Alla maggioranza delle imprese non piace infatti il nuovo orario di carico e scarico merci, ridotto di un'ora dal Comune in via sperimentale, dalle 6 alle 9.30 invece che dalle 6 alle 10.30. Una criticità evidenziata in particolare dalle imprese che hanno orari di apertura in tarda mattinata, soprattutto quelle della ristorazione.

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E’ questo l’esito di un’indagine realizzata per Confcommercio Alto Piemonte dal Centro Studi sul Terziario del Piemonte Nord nella settimana dall’8 all’11 novembre, sottoponendo un campione di più di 80 imprese è stato sottoposto ad un breve questionario.

La maggioranza delle imprese non è favorevole ai nuovi orari

Il campione intervistato si compone per il 77% di imprese attive nel commercio/servizi e per il 23% di imprese attive nella somministrazione. Il 63% degli intervistati si dichiara sostanzialmente contrario ai nuovi orari di accesso alla Ztl del centro storico per carico-scarico merci (il 29% è favorevole e l’8% non sa rispondere): sono aziende che per la maggior parte contano una media di consegne settimanali inferiori a 10 (70% del campione intervistato) e che per il 27% ha avuto la necessità di modificare orari di lavoro di dipendenti e collaboratori (il 25% dichiara di non avere dipendenti o collaboratori).

In particolare, per quel che concerne le imprese del commercio/servizi il 60% di queste è contraria al cambio di orario, nonostante solo il 23% di queste abbia dovuto apportare modifiche all’orario di lavoro di dipendenti e collaboratori. Sono aziende che, rispetto alla somministrazione, registrano una media settimanale di consegne più elevata (il 25% tra 10 e 20 consegne la settimana, i 6% oltre le 20 consegne) e che per il 36% vedono di buon grado la creazione di una piattaforma di distribuzione merci per consegne, con l’utilizzo di mezzi elettrici, adiacente alla Ztl.

Le imprese facenti parte della somministrazione si dichiarano per il 74% contrarie al cambio di orario: sono aziende per più del 70% con una media di consegne settimanali inferiore a 10 e che nel 37% dei casi hanno dovuto modificare l’orario di lavoro di dipendenti e collaboratori. A segnalare le criticità soprattutto le attività di ristorazione, che hanno orari di apertura del mattino posticipati rispetto a quelli delle altre attività. Rispetto agli intervistati del commercio/servizi, si dimostrano leggermente meno propensi alla creazione di una piattaforma per consegne con mezzi elettrici, adiacente alla Ztl: solo il 32% di queste ne vede l’utilità.

Il commento di Confcommercio

Il sentimento tra le imprese non è quindi orientato a questa riduzione di orario, "che - dicono da Confcommercio - con tutta evidenza non ha ottenuto i risultati sperati (e condivisi, in linea di principio, con l’amministrazione comunale). Quello degli ingressi nella Ztl è un sistema da rivedere, purché nell’ambito di una complessiva riflessione sul centro storico e sulla sua valorizzazione, che non può essere
basata sulle sole iniziative su aree pubbliche. Ritorniamo a parlare di centro commerciale naturale. Anche ai tempi di internet e della
grande distribuzione, il nostro centro storico resta un patrimonio comune da tutelare".

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