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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Camera di commercio: diminuiscono le esportazioni novaresi nei primi tre mesi dell’anno

I dati

Diminuiscono le esportazioni novaresi nei primi tre mesi dell’anno: tra gennaio e marzo le vendite all’estero dei prodotti made in Novara si sono assestate su 1,2 miliardi di euro, registrando un calo del -4,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. In flessione anche il risultato nazionale, con una variazione dell’export italiano pari al -1,9%, e quello regionale che vede le esportazioni piemontesi ridursi del -5,8%.

Sul fronte dell’import, il Novarese registra una diminuzione del -19%, attestandosi, in termini di valore delle merci, sui 660 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene dunque positivo e pari a 546 milioni di euro, in miglioramento del +14,4% rispetto ai 477 milioni del primo trimestre 2019.

«Dai primi dati sulle esportazioni 2020 emergono alcuni riflessi causati dalla crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – che, probabilmente, non si sono ancora completamente disvelati, tenendo conto che, in previsione del possibile lockdown, a febbraio molte aziende hanno incrementato la produzione per anticipare le consegne. Per un quadro più completo dell’impatto Covid-19 sul nostro export occorrerà dunque attendere i prossimi mesi: nel frattempo il calo delle vendite all’estero vede il nostro territorio collocarsi al quinto posto nella classifica delle province piemontesi, tutte interessate da risultati in ribasso. Per sostenere le imprese novaresi l’Ente camerale ha messo a disposizione oltre 1,4 milioni di euro attraverso il bando NOVARA RESTART, che rientra nel più ampio pacchetto di misure messe in campo per sostenere l’economia provinciale nel 2020, per un totale di 2,3 milioni di risorse» sottolinea Comoli. «Le richieste di contributo potranno essere presentate a partire da questa settimana, mercoledì 25 giugno, e includeranno gli interventi sostenuti per favorire l’apertura sui mercati internazionali».    

Il risultato novarese risente del calo delle vendite oltre confine dei prodotti manifatturieri, che rappresentano la quasi totalità delle esportazioni provinciali, con risultati in controtendenza per alimentari, abbigliamento e prodotti medici e farmaceutici.

Analizzando l’export delle principali attività economiche si osserva una flessione significativa, pari al -9,2%, per macchinari e apparecchiature (in cui risultano inclusi rubinetteria e valvolame), che si confermano comunque il comparto più rilevante, con un’incidenza del 25,4% sull’export provinciale.

Negativo anche il risultato messo a segno dalle sostanze e prodotti chimici (-9,3% su base annua), che si trovano al secondo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, con un’incidenza del 16%.   

Incremento a due cifre, invece, per prodotti alimentari, bevande e tabacco, che superano il +23%, raggiungendo un’incidenza del 12,7% e attestandosi al terzo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, seguiti a stretto giro dal tessile-abbigliamento, per il quale si registra una crescita vivace, pari al +20,4%. 

In netto calo appare il comparto della gomma-plastica, con una variazione che sfiora il  -15%, mentre balza in avanti quello dei medicinali e preparati farmaceutici che, spinto dall’emergenza sanitaria, si attesta al sesto posto nella classifica dell’export provinciale, con un incremento più che raddoppiato delle vendite (+153%).  

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, si precisa che i dati tengono conto dell’uscita dall’Unione Europa del Regno Unito, che viene dunque conteggiato come Stato terzo.

A seguito della Brexit l’Unione Europea rimane comunque la principale destinazione delle merci novaresi, con una quota che sfiora il 64% dell’export. La performance dei mercati comunitari appare positiva e in controtendenza rispetto alla media provinciale, registrando una crescita delle esportazioni del +3,9%.

Guardando ai singoli Paesi si riscontra un aumento del +3,1% delle vendite dirette in Germania, primo mercato dell’export novarese, sostenuto dal forte aumento dei prodotti medicinali e farmaceutici, che contribuiscono anche al vivace aumento delle esportazioni verso la Francia (+8,7%), secondo mercato di riferimento. Crescita robusta delle vendite anche in Polonia (+43,8%, quasi interamente riconducibile ai prodotti alimentari), con incrementi convincenti per Belgio e Repubblica Ceca, mentre flettono quelle rivolte alla Spagna.

In merito alle vendite verso i Paesi extra-UE si registra, a livello complessivo, un netto calo, pari al -16,5%. Ad incidere sono soprattutto le diminuzioni dell’export con destinazione U.S.A. (-46,3%), che risentono del crollo della componente aerospazio, e Regno Unito (-22,8%), mentre flettono in misura decisamente più moderata quelle destinate al mercato svizzero (-1,2%).

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