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Economia

Fusione Banco Popolare, lettera aperta del sindaco Canelli

Il primo cittadino esprime le preoccupazioni di molti novaresi e promette una seduta di consiglio comunale nella quale saranno invitati i vertici locali della nuova banca

Il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano si sono fusi in un unico istituto di credito. Nasce quindi il terzo gruppo bancario italiano: la fusione però ha sollevato diverse preoccupazioni nel novarese, espresse dal sindaco Alessandro Canelli in una lettera aperta. 

"Finisce una storia ultracentenaria - scrive il primo cittadino - quella di una banca popolare cooperativa che ha accompagnato lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio e che ora si trasforma in S.p.A. Nasce ora, di fatto, il terzo gruppo bancario italiano che, se da un lato sembrerebbe consolidare sotto un profilo patrimoniale e finanziario il Baco Popolare e, quindi, anche la divisione Banca Popolare di Novara, dall’altro ha fatto giustamente nascere legittime preoccupazioni all’interno dello stesso territorio in ordine alla tutela dei lavoratori novaresi impiegati all’interno della banca".

"Non spetta certo all’amministrazione comunale, nè l’amministrazione comunale ha la possibilità di evitare o stravolgere normative bancarie e attinenti al sistema finanziario o, ancora, intromettersi indebitamente e impropriamente nelle scelte di soggetti privati. Ciò che invece interessa ed è dovere dell’amministrazione comunale è sicuramente farsi  parte attiva, nel rispetto delle norme e delle competenze consentite, per promuovere iniziative e per monitorare l’andamento dei riflessi e delle conseguenze  che l’attività del nuovo soggetto bancario avrà sul territorio in ordine al sostegno alle famiglie e alle imprese. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione impegnando me e la giunta a fare questo. E queste indicazioni saranno da me seguite".

"Per prima cosa verrà in tempi brevi indetta una seduta di consiglio, durante la quale saranno invitati i vertici locali del nuovo soggetto bancario, in modo che possano spiegare direttamente ai consiglieri il piano industriale e rispondere alle loro legittime preoccupazioni. Abbiamo già avuto ampie rassicurazioni dal direttore della divisione Banco Popolare di Novara, dottor Alberto Mauro, che non vi sarà alcun licenziamento, ma solo esuberi su base volontaria, concordati insieme con i sindacati, che hanno approvato la fusione all’unanimità, e che verranno mantenuti gli impegni di finanziamento alla Fondazione BPN per il territorio. Ciò che chiediamo al nuovo soggetto bancario è che, al di là dei processi e dei programmi strategici contenuti nei piani industriali, di non dimenticarsi mai che ai territori è dovuta particolare attenzione perché dal rispetto dei territori deriverà, peraltro, l’economicità e la redditività della stessa banca".

"Rispetto per il territorio significa rispetto per i dipendenti che formano il vero patrimonio della banca e che hanno donato parte della loro vita lavorativa affinché la banca crescesse o reggesse in tempi difficili. Rispetto per i territori significa rispetto per le famiglie e per le imprese che hanno bisogno di un soggetto che li aiuti e li supporti per creare sviluppo e che li accompagni nei loro progetti di vita, imprenditoriali o personali. Una banca, insomma, vicina alle concrete esigenze, una banca che non consideri dipendenti, famiglie e imprese come semplici numeri da inserire in algoritmi, ma una banca che li consideri persone con una storia e un progetto individuale di crescita e di comunità".

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