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Industria: produzione in calo, spiragli positivi solo dal mercato estero

Ancora dati negativi per la produzione industriale novarese, che nel secondo trimestre 2012 vede calare anche il fatturato. Lo rivela la 163esima "Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera"

La produzione industriale novarese registra ancora dati negativi.

Nel secondo trimestre 2012, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono infatti diminuite sia la produzione, in calo del -4,3%, che il fatturato, sceso del -5,8%.

A rivelarlo è la 163esima "Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera", che in provincia di Novara ha coinvolto 149 imprese, per un totale di 7.480 addetti ed un fatturato superiore ai 2,5 miliardi di euro. Il documento evidenzia flessioni produttive per tutte le province del Piemonte: la produzione regionale arretra del -5,4% rispetto al periodo aprile-giugno dello scorso anno, mentre il fatturato registra una diminuzione del -3,7%.

"Per il terzo trimestre consecutivo - ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Novara - la produzione industriale novarese risulta in calo. Rispetto ai risultati registrati in apertura d’anno, si rileva un lieve miglioramento, soprattutto in riferimento alla domanda estera, che non riesce, tuttavia, a compensare le debolezze del mercato interno: una reale ripresa potrà realizzarsi solo a fronte di un cambiamento del clima in cui operano gli imprenditori, soffocati dalle difficoltà di accesso al credito ed oppressi dal peso di una burocrazia spesso ancora lontana da una reale semplificazione".

Entrando nel dettaglio, tutte le attività industriali, ad eccezione dell’alimentare, sono interessate da una flessione della produzione, evidenziando intensità differenti, ma generalmente moderate: la perdita maggiore è quella della chimica-gomma-plastica (-5,1%), seguita dal metalmeccanico (-3,7%); tessile-abbigliamento e rubinetterie contengono, invece, il calo produttivo entro il punto percentuale, mentre continua l’andamento positivo del comparto alimentare, in crescita del +1,8% rispetto al secondo trimestre 2011.

Sotto il profilo dimensionale si riscontra invece un andamento eterogeneo della produzione: le maggiori criticità riguardano sia le microimprese con meno di 10 addetti, che registrano una riduzione produttiva pari al -6,9%, sia le imprese di maggiori dimensioni (50-249 addetti), il cui calo dell’output si attesta al -7,1%. Più contenuta la flessione evidenziata dalle imprese con oltre 250 addetti (-2,7%), mentre evidenziano una variazione positiva, pari al +1,4%, le imprese della fascia dimensionale 10-49 addetti.

Sul fronte della domanda, emerge con evidenza la contrapposizione tra l’andamento del mercato interno, che sconta una flessione del -7,2%, e di quello estero, in crescita del +4,4%. Il calo delle commesse interne colpisce tutti i comparti, senza eccezione alcuna, con una perdita del -9,7% per il metalmeccanico. Viceversa, il quadro degli ordinativi esteri è dominato dal segno positivo, con valori compresi tra il +3,6% dell’alimentare e il +9,1% delle rubinetterie.

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