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Economia

"Zona franca speciale" a Novara: interviene il presidente Sozzani

Il presidente della Provincia di Novara Diego Sozzani commenta il nuovo studio economico commissionato all'Università del Piemonte Orientale: "Il potenziale, a Novara, non manca"

In merito alla possibilità di istituire una "Zona franca speciale" sul territorio della provincia di Novara interviene il presidente Diego Sozzani.

"L’idea di conferire un regime doganale speciale in un’area specifica del Novarese risponde alla necessità di affiancare alle nostre indiscutibili eccellenze intermodali nuovi servizi e opportunità nel settore industriale e commerciale. Un’occasione di sviluppo certamente interessante che, in passato, era stata sì comunicata, ma senza il supporto di strumenti programmatici e amministrativi adeguati. Il nostro Polo logistico, laddove esiste la prospettiva di stazioni di lavaggio in linea per i convogli che trasportano merci pericolose, potrebbe offrire un ulteriore plus valore per attirare nuove imprese e aprire al territorio nuovi mercati. Questo lodevole percorso rischia però di non essere pienamente valorizzato per via della mancanza di nuove aree industriali, così come di collegamenti diretti con i grandi aeroporti internazionali".

Secondo Sozzani, infatti, sono indispensabili per Novara tre passi fondamentali per uscire dall'isolamento economico: oltre alla Zona franca, servono nuove aree industriali e infrastrutture.

"Il potenziale, a Novara, non manca. La zona di Agognate per il Capoluogo e l’area della ex Beatrice a Borgomanero sarebbero destinazioni ideali per nuovi insediamenti produttivi, all’insegna della sostenibilità e della tecnologia. Un collegamento diretto con Malpensa, prolungando la tangenziale Nord di Novara fino a superare il Ticino, sarebbe in grado di smistare anche sul nostro territorio buona parte degli oltre 6 milioni di utenti che ogni anno gravitano su Malpensa per affari e commercio, altrimenti escluso dai grandi business. L’esempio della gestione e della politica per la terza pista dello scalo varesino è una prova evidente di quanto Novara stia pagando in termini economici e industriali l’egemonia lombarda su Malpensa. Se non riusciremo a fare fronte comune, rischiamo l’isolamento economico: un paradosso per un territorio al centro dei corridoi europei, ma che spesso crede di poter far fronte autonomamente alle proprie necessità. Più imprese significa maggiore competitività, professionalità, servizi e, soprattutto, nuovi posti di lavoro".

Il presidente della Provincia, invita dunque tutti i soggetti territoriali, le associazioni, le parti sociali e le Istituzioni a collaborare per contrastare una cultura spesso immobilista.

"Non tanto per sposare quella del rischio a tutti i costi, che lascio invece volentieri ad altre realtà, quanto, invece, per aprirsi all’innovazione, al rinnovamento, all’energia e al know-how delle nuove generazioni. Per questo mi auguro che i risultati dello studio commissionato dall’Ain siano consegnati quanto prima, nell’interesse di tutti. Del resto, la filosofia di questa amministrazione provinciale risponde proprio a questi criteri: tradurre, coordinare e sostenere le eccellenze del Novarese attraverso una gestione orizzontale e condivisa della cosa pubblica. La Provincia di Novara è a completa disposizione dell’Ain, dell’Università del Piemonte Orientale, così come di tutte le parti coinvolte nel progetto, per veicolare questa importante prospettiva su tutti i livelli istituzionali. La Cabina di regia per le Grandi opere sottoscritta con Regione Piemonte è un primo segnale di come il Novarese sia pronto a valorizzare con atti concreti la propria invidiabile collocazione nello scacchiere nazionale e internazionale. Fintanto che saremo fermi, resteremo sempre tra l’incudine di Milano e il martello di Torino".

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