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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Sergio Tacchini prova a riprendersi la "sua" azienda

Venduta ai cinesi nel 2007, è ora in liquidazione. L'imprenditore novarese torna in campo per evitare la chiusura dello stabilimento di Bellinzago. Dalla sua parte anche il sindaco di Novara

Sergio Tacchini prova a riprendersi la "sua" azienda. Venduta ai cinesi nel 2007, la Sergio Tacchini International è ora in liquidazione.

La notizia è emersa ieri, martedì 15 aprile, durante il tavolo di concertazione aperto in Prefettura dove, alla presenza del commissario liquidatore, delle organizzazioni sindacali e degli amministratori locali di Bellinzago e Caltignaga, è stata esaminata la situazione  dell’azienda tessile attualmente, nelle mani di una società cinese.

L’ipotesi che il liquidatore ha prospettato è quella della definitiva acquisizione del marchio attraverso la cessione del ramo d’azienda che lo detiene, il trasferimento a Milano dei 13 dipendenti che si occupano della gestione del contratti, e la cessazione di qualsiasi attività nello stabilimento di Bellinzago.

L'imprenditore novarese è quindi deciso a tornare in campo per evitare la chiusura dello stabilimento di Bellinzago, e il conseguente licenziamento degli operai che vi lavorano. Tacchini ha perciò presentato un'offerta per il ramo d'azienda che detiene il marchio. Dalla sua parte anche il sindaco di Novara Andrea Ballarè, presente insieme agli altri amministratori al tavolo di concertazione in Prefettura, che ha lanciato una proposta.

"Il brand Tacchini - ha commentato Ballarè - può avere ancora grandi potenzialità, ma deve rimanere legato alla realtà in cui è nato. Credo che Novara possa candidarsi ad essere il luogo fisico del rilancio. Nella nostra città esiste, e continua a crescere, un distretto del tessile di qualità, che vede in campo i marchi più prestigiosi dell’alta moda che hanno collocato qui diversi stadi della propria filiera produttiva, dalla modellistica alla produzione alla commercializzazione. A Novara ci sono le professionalità, c’è la tradizione, c’è il know how. E ci sono gli spazi (e ci saranno ancora di più con la nuova area industriale di Agognate) adeguati per collocare una attività di questo tipo. Io credo che questa possibilità sia da tenere in consideriazione. Ne abbiamo parlato con il liquidatore, e ci auguriamo che possa avere un seguito".

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