"Un altro mondo" al Circolo dei Lettori con il regista Thomas Torelli
Un altro mondo è un film documentario che vuole raccontare la nostra vera forza e chi siamo realmente, sfidando la visione moderna del mondo e riscoprendo i sistemi di valori delle società antiche, come quella dei nativi americani. Si tratta di un viaggio che mette in luce come la fisica quantistica stia riscoprendo le conoscenze degli antichi popoli tribali, di come loro interpretavano la connessione tra l’uomo e l’universo. Il film dimostra anche scientificamente come siamo tutti collegati, concetto meglio espresso nel saluto Maya In Lak'ech, che significa “Io sono un altro te stesso” e dimostra anche quanto sia innaturale il senso di separazione che caratterizza gran parte del pensiero moderno. L’uomo sempre di più sta prendendo coscienza del suo posto nell’universo e della sua capacità, sia come singolo che come collettività, di creare la propria realtà. Siamo convinti che questa presa di coscienza raccontata nel documentario aprirà le porte a un inedito modo di interpretare la realtà e stimolerà un nuovo spirito critico sul presente, generando un migliore e più luminoso domani per le generazioni presenti e future.
SOGGETTO
Ci piace il mondo in cui viviamo oggi? Quali sono le sue contraddizioni? Come possiamo migliorare? Siamo sicuri che siamo il popolo più evoluto che sia mai vissuto su questa terra? Esiste una relazione tra ciò che ci accade e quello che pensiamo? Se è così, possiamo modellare la realtà e farla funzionare a nostro favore? Che tipo di mondo vorresti?
Un altro mondo vuole essere un documentario illuminante e rivelatore, che si occupa di grandi questioni legate al nostro futuro possibile. A partire dal presente, l’analisi va indietro nel tempo alla ricerca di civiltà come i Maya e i nativi americani che si sono sviluppate in modo diverso ma dalle quali abbiamo molto da imparare; società sterminate da noi in nome dello “sviluppo” e della “modernizzazione”, ma che oggi vengono prese da esempio per insegnarci molto su noi stessi, sul nostro presente e sul futuro che ci stiamo costruendo. Questi antichi popoli, anche se a migliaia di chilometri di distanza e in momenti diversi della storia, sono simili non solo nel loro modo di rapportarsi con la natura, con l’altro e con il cosmo, ma soprattutto perché la loro visione del mondo “illuminata” anticipa ciò che alcuni scienziati contemporanei hanno a lungo sostenuto: tutto è vivo e interconnesso.
I Maya si salutavano l’un l’altro con il detto tradizionale In Lak'ech, che significa “Io sono un altro te stesso” o “Io sono te, tu sei me”. Oggi, la scienza moderna e la fisica quantistica hanno confermato che, in effetti, tutto nell’universo è energia e che non vi è separazione tra l’osservatore e ciò che viene osservato. Tutto è collegato, tutto è vivo e quindi tutto vibra. L’acqua, esposta a stimoli diversi, come le emozioni umane, le parole o anche la musica, risponde alle vibrazioni, si trasforma e comunica formando bellissimi cristalli. (dalla ricerca del Dr. Masaru Emoto, il ricercatore giapponese che abbiamo avuto onore di intervistare nel suo ufficio a Tokyo). Una verità sorprendente che rivela la nostra naturale capacità di modellare la realtà. L’universo ed i principi scientifici della fisica quantistica affermano che l’uomo è una creatura perfetta che potrebbe essere andato fuori strada a causa di uno stile di vita imposto da un sistema di valori che in realtà non gli appartiene. Capire come e perché questo è accaduto e che cosa possiamo fare a questo proposito è l’idea che si nasconde dietro il documentario.
Forse ora, travolti da questa crisi finanziaria e sociale globale senza precedenti, ci stiamo muovendo in una direzione diversa. I venti del cambiamento sono su di noi e una nuova Era di consapevolezza deve iniziare. È come se l’uomo finalmente risvegliasse la sua vera identità, la sua naturale capacità di creare la propria realtà, abbandonando lentamente il dualismo mente corpo che caratterizza gran parte del pensiero moderno. Questa nuova umanità cosciente sta finalmente mettendo in discussione l’idea di sviluppo, l’idea che i progressi della tecnologia, della scienza, e l’organizzazione sociale producano automaticamente un miglioramento della nostra condizione. Questa frattura ci sta facendo riscoprire le nostre origini ancestrali e antichi sentimenti, dove la felicità non è associata alla materia ma allo spirito. È tempo per noi di “vivere” questa consapevolezza, come i nostri antenati hanno fatto tanti anni fa. Il momento è arrivato, un altro mondo è possibile.
THOMAS TORELLI BIOGRAFIA
Da sempre ho nutrito grande amore per l’immagine, statica o in movimento. Oggi di questa passione ne ho fatto il mio lavoro. Sette documentari prodotti, quattro diretti, tanti montati, di cui due anche di mia creazione.
Nel 1994 mi diplomo all’Istituto statale d’arte “Silvio d’Amico”. Specializzazione, fotografia. Da lì in poi ho cominciato a lavorare come fotografo e montatore freelance per le più importanti società di produzione di Roma. Negli anni ho maturato esperienza nel campo del montaggio, avendo tra l’altro realizzato pubblicità e documentari, la mia vera passione.
Nel 2003 ho deciso di occuparmi stabilmente anche di produzione e regia. Con la mia società ho curato la produzione di spot di grandi marchi. Ho anche gestito la post produzione dei canali musicali della piattaforma televisiva di Fastweb.
Nel 2005 ho montato Craj di Davide Marengo, vincitore del Premio “Lino Miccichè” alla Mostra del Cinema di Venezia 2005. Ho prodotto il documentario Pablo, vite di un poeta di Dario Baldi (AFI Film Festival di Los Angeles 2005 e Montreal Film Festival 2006), venduto internazionalmente.
Nel 2006, ho diretto la post produzione del primo rockumentary italiano, Dall’altra parte della Luna, racconto sul gruppo dei Negramaro presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2007.
Nel 2007 ha inizio il mio impegno politico, o meglio, il mio modesto contributo alla creazione di un mondo migliore. Il primo passo è la produzione di L’altro Messico – Il ritorno del Subcomandante Marcos di Francesca Nava, uscito in dvd con “Liberazione”. Diecimila dvd venduti. Distribuito anche in Messico. Il 50% del ricavato è stato devoluto alle comunità Zapatiste. Sempre nel 2007 ho prodotto e scritto Zero – Inchiesta sull’11 settembre, in concorso al Festival Internazionale del Cinema di Roma 2007, sezione “Cult” e vincitore del premio del pubblico al Festival Internacional de Cine Documental de la Ciudad de México 2008. Zero è divenuto il film simbolo della lotta per la verità sull’11 settembre, distribuito in più di 70 paesi dei cinque continenti, al cinema, in dvd e in televisione. In Italia vanta tre ristampe con Piemme e «L’Espresso».
Nel 2008 sono andato al Festival di Locarno producendo Sognavo le nuvole colorate di Mario Balsamo. Il documentario racconta i problemi dell’immigrazione visti dagli occhi di un ragazzo Albanese che torna a casa dopo 9 anni dal suo sbarco in Italia.
Nel 2009 ho prodotto e diretto Sangue e cemento, il primo documentario sul terremoto in Abruzzo, commissionato da Editori Riuniti ed uscito con 55.000 copie in dvd con tre ristampe. Il film è uscito nelle sale con la Iris Film, ottenendo la candidatura ai Nastri d’Argento come Miglior Documentario dell’Anno.
Nel 2011 ho montato e prodotto, con il contributo della Piemonte Film Commission, La sindrome dei monelli di Alberto Coletta. Presentato al Festival Doc Piemonte Movie. Uscito in dvd in tutta Italia, il film cerca di dare una risposta ad un problema molto diffuso nel mondo: L’ADHD.
Infine, come regista e scrittore, nel 2014 ho completato il documentario Un altro mondo. Il film è stato presentato al RIFF - Rome Independent Film Festival, al Phoenix Film Festival e numerosi altri festival, ottenendo ottimi riconoscimenti dalla critica e dal pubblico. Recentemente è stato selezionato come finalista alla Bienal de Cine Cientifico - BICC Ronda 2014 dell’Associazione Spagnola per il Cinema Scientifico (ASECIC). Con grande piacere comunichiamo che il film ha recentemente vinto il Clorofilla Film Festival di Legambiente come Miglior Documentario.
Attualmente sto lavorando su un nuovo progetto, come regista e scrittore, intitolato Serial Killers, che esamina i costi reali della cultura della carne, per quanto riguarda l’impatto ambientale, la salute umana, la fame nel mondo e gli abusi sugli animali. Il film presenta interviste con personaggi di primo piano come T. Colin Campbell, Thomas M. Campbell, Franco Berrino, Carlo Petrini, Frances Moore Lappè, Vandana Shiva, Peter Singer, Noam Mohr e James Wildman. È attualmente in produzione e si prevede il completamento entro il 2015.