Borgomanero: cineforum 2015/2016 | 20 ottobre
DIPLOMACY - UNA NOTTE PER SALVARE PARIGI
Regia: Volker Schlöndorff
Soggetto: Cyril Gély - (opera teatrale)
Sceneggiatura: Cyril Gély, Volker Schlöndorff
Fotografia: Michel Amathieu
Musiche: Jörg Lemberg
Montaggio: Virginie Bruant
Scenografia: Jacques Rouxel
Costumi: Mirjam Muschel
Interpreti: André Dussollier (Console Raoul Nordling), Niels Arestrup ( Generale Dietrich von Choltitz), Burghart Klaussner (Capitano Ebernach), Robert Stadlober (Tenente Bressensdorf), Charlie Nelson (portiere dell'albergo), Jean-Marc Roulot (Jacques Lanvin), Stefan Wilkening (Caporale Mayer), Thomas Arnold (Tenente Hegger), Lucas Prisor (Ufficiale SS), Attila Borlan (Ufficiale SS)
Produzione: Marc de Bayser, Frank Le Wita per Film Oblige, in coproduzione con Blueprint Films/Arte France Cinéma/WDR/SWR
Distribuzione: Academy Two
Durata: 84'
Origine: Francia, 2014
Estate 1944. L'ordine di Hitler è che Parigi non cada nelle mani del nemico, altrimenti dovrà essere ridotta a un cumulo di macerie. Il Generale della Wehrmacht Dietrich von Choltitz è già pronto per eseguire l'ordine: i principali simboli della capitale francese - la Torre Eiffel, il Louvre, Notre Dame e i ponti della Senna - sono stati minati. Tuttavia, all'alba del 25 agosto, attraverso un tunnel sotterraneo segreto il Console Generale svedese Raoul Nordling si intrufola nella sede del comando tedesco per convincere von Choltitz a non mettere in atto il piano demolitore. Da quel momento, i due uomini daranno vita a un'intensa battaglia psicologica, giocata sul dialogo tra due caratteri fortemente contrastanti: mentre von Choltitz si trincera dietro il proprio dovere di obbedienza agli ordini militari, Nordling, invece, cercherà in ogni modo di fare appello alla ragione e alla benevolenza per impedire l'assurdo piano di distruzione di Parigi.
Volker Schlöndorff (…) oggi, sulle tracce di un testo teatrale di Cyril Gely, “Diplomacy”, si rifà a quell'episodio della mancata distruzione di Parigi nel '44 cui, ne1'68, si era già rifatto il film francese “Parigi brucia?” (…) mi piace e mi convince molto di più il film di Schlöndorff con solo due personaggi al centro, il generale tedesco Dietrich von Choltitz che aveva ricevuto personalmente da Hitler l'ordine di distruggere Parigi e il Console di Svezia, Raoul Nordling, che invece cercava di convincerlo a disobbedire. Un confronto che diventava uno scontro in cui affioravano via via anche sentimenti umanissimi, il console teso a dimostrare non solo l'inutilità di quel gesto aberrante con la guerra già perduta, ma anche l'onta mondiale di cui si sarebbe ricoperto il suo interlocutore realizzando quel piano abominevole. Mentre con una confidenza anche più privata, il generale arrivava a svelare che, per evitare la sua disobbedienza, Hitler gli aveva fatto sequestrare la moglie e i figli, deciso a mettere a rischio le loro vite. È quella confidenza che apre la strada a un dialogo concreto perché lo svedese assicura il tedesco che, tramite la Resistenza con cui intrattiene rapporti concreti, riuscirà a far mettere in salvo tutti i suoi. Un faccia a faccia tutto tensioni e sorprese, mentre i due caratteri, pur diversissimi e, all'inizio, anzi, con mete opposte, si combattono soprattutto con le parole, ora convincenti e plausibili ora rischiando di buttare tutto all'aria. In quella cornice di lussuosi hotel parigini con il contrasto di fondo dei continui bombardamenti sempre più fitti e più vicini anticipando di minuto in minuto la disfatta tedesca. Un grande film cui l'abilissima regia di Schlöndorff aggiunge smalto e splendore con l'interpretazione magnifica dei due protagonisti, il francese Andrè Dussollìer, intento a ricreare il personaggio del console con la stessa finezza già svelata in teatro, e lo svedese Niels Arestrup, già molto noto nel cinema francese, nell'uniforme del generale. Campioni entrambi di una recitazione quasi magica.
Gian Luigi Rondi, Il Tempo
Il 25 agosto 1944 le truppe alleate entrarono a Parigi. Trovarono una città in festa, le campane suonavano, i parigini si erano rovesciati per le strade in massa. Solo pochissime persone (una ventina al massimo) erano a conoscenza che lo scenario avrebbe potuto essere diverso. Anzi terribile, il più terribile che la metropoli avesse conosciuto nei secoli. Bastava un ordine al telefono del comandante tedesco della piazza Von Choltitz, bastava un dito schiacciato su un pulsante e gli Alleati avrebbero trovato solo un girone infernale di rovine e di morte. Hitler due giorni prima era stato categorico: «Uccidete quella puttana». La puttana era Parigi, naturalmente. (…) Uccidere voleva dire far saltare i monumenti, significava minare tutti i ponti della Senna. Il che equivaleva ad ammazzare gran parte dei due milioni di residenti in città. Hitler era sicuro che Von Choltitz avrebbe obbedito all'ordine. Per una serie di ragioni. In 5 anni di guerra il generale aveva sempre obbedito, anche nelle circostanze più tremende. Inoltre, il generale non aveva aderito all'Operazione Walkiria, l'attentato a Hitler del 20 luglio. Infine, per garantirsi la fedeltà anche dei fedelissimi, Hitler dopo il 20 luglio aveva preso in ostaggio tutte le famiglie dei generali rimasti Se qualcuno disobbediva, i familiari sarebbero stati deportati o addirittura passati per le armi. Ma Von Choltitz disobbedì, per ragioni che la storia non ha mai del tutto chiarito. Tra quelle chiarite, l'opera di persuasione portata a compimento, nella notte tra il 24 e il 25 agosto, dal console svedese a Parigi, Raoul Nordling. (…) “Diplomacy” di Volker Schlöndorff spende tutti i suoi 84 minuti in quella notte e ci rilascia una versione forse fantasiosa, ma certo suggestiva. E sullo schermo, appassionante. L'eroe è naturalmente Nordling (interpretato da Andrè Dussolier, mostro sacro del cinema e del teatro francese), che sa benissimo di camminare su una città minata. E sa benissimo di avere poche ore per disintegrare l'uomo di granito. La posta in gioco è tremenda, ma lui usa tutti i mezzi. Nel mezzo della partita a scacchi notturna Choltitz (il francese Niels Arestrup) ammette cose inammissibili solo mezz'ora prima. All'alba sappiamo com'è andata. Le truppe naziste aspettano l'ordine, ma Von Choltitz non lo dà. Qualche ora dopo si arrende. Gli andrà bene. Non verrà processato e impiccato a Norimberga.
Giorgio Carbone, Libero
VOLKER SCHLÖNDORFF
Filmografia:
Wen Kummerts (1960), I turbamenti del giovane Torless (1966), Vivi ma non uccidere (1967), Un momento inquietante (1967), Un macello (1967), La spietata legge del ribelle (1969), L'improvvisa ricchezza della povera gente di Kombach (1970), Baal (1970), La morale di Ruth Halbfass (1971), Fuoco di paglia (1972), Una notte in Tirolo (1973), Le ragioni di Georgina (1974), Il caso Katharina Blum (1975), Il colpo di grazia (1976), Solo per scherzo, solo per gioco. Caleidoscopio Valeskagert (1977), Germania in autunno (1977) (episodio "Die verschobene Antigone"), Il tamburo di latta (1979), L'inganno (1981), Un amore di Swann (1984), Morte di un commesso viaggiatore (1985), Tutti colpevoli (1987), Il candidato (1989), Il racconto dell'ancella (1990), Voyager - Passioni violente (1991), L'orco (1996), Palmetto - Un torbido inganno (1998), Il silenzio dopo lo sparo (1999), Ten minutes older - The cello (2002), Heldin (2006), Ulzhan (2007), Diplomacy - Una notte per salvare Parigi (2014)
Martedì 27 ottobre 2015:
SILS MARIA di Olivier Assayas, con Juliette Binoche, Kristen Stewart, Chloë Grace Moretz, Lars Eidinger, Johnny Flynn