"Giovanni Testori torna a Novara", riflessioni sul Medioevo al Broletto
“Giovanni Testori torna a Novara” è un ciclo di quattro conferenze sulla storia dell’arte novarese il cui scopo principale è celebrare i cinquant’anni dalla pubblicazione del libro “Il Gran teatro montano”, ancora oggi testo fondamentale per chi decida di approcciarsi per la prima volta allo studio del Sacro Monte di Varallo e più in generale alla storia dell’arte della realtà novarese che, per Testori, è storia della Diocesi di Novara. Sebbene oggi alcuni aspetti, in particolare attributivi, di questo testo siano superati, rimane invece insuperato un linguaggio raffinatissimo e una critica emozionale che ancora oggi incanta il lettore.
Il 10 marzo Lidia Zuccaro sarà alla Galleria Giannoni per l'incontro dal titolo "Medioevo, mito ed oblio", con cui si apre con una riflessione sull'idea di Medioevo, ereditata dai secoli scorsi.
Quanto c'è di vero nelle nostre ricostruzioni del Medioevo, quanto ci ha influenzati nel passato il nostro immaginario e quanto continua a farlo? Due idee opposte di Medioevo continuano ancora a tentare la nostra fantasia, una fatta di splendidi tornei, di arme cavalleresche e impavidi guerrieri che si sfidano per la mano di un'inerme pulzella, come nel fregio del Broletto di Novara. L'altra buia e triste, fatta di carestie, arretratezza e una religiosità ferrea che impedisce qualsiasi guizzo di fantasia, con inconsuete immagini come quelle degli affreschi del Battistero di Novara, un Medioevo poco accattivante e