Da 15mila a 60mila set giocattolo venduti in un anno.

E' lo strepitoso risultato del trenino elettrico che si sta prendendo una grandissima rivincita sul videogioco, sul gioco elettronico. Un boom che coinvolge tutta italia, soprattutto il Piemonte che, sin dagli anni '60 e '70, aveva una certa leadership nell'acquisto di questo giocattolo che per tre o quattro generazioni ha scatenato la fantasia e l'entusiamo di centinaia di migliaia di bambini.

Quanti di noi, oggi di una certa età, non ricordano i lungi viaggi nei Lima e dei Rivarossi attorno ai binari, spesso solo circolari, ma altrettanto spesso anche distribuiti in modo tale da comporre un vero e proprio paesaggio, con stazioni, scambi, tunnel, cartelli segnaletici. Almeno una volta, chi possedeva due trenini o due locomotori, non si è fatto sfuggire l'occasione per un deragliamento, per uno scontro.

Oggi nonni e genitori stanchi probabilmente dei videogiochi o del gioco elettronico stanno coinvolgendo i loro figli o i loro nipoti con la fantasia e la bellezza del trenino elettrico. Bisogna dar atto alla Hornby italia di aver saputo attendere il momento opportuno per ridare fiato alla produzione di Lima e Rivarossi.

Oggi si va dal treno merci al Frecciarossa, fino ad Italo, perfetta riproduzione del treno più veloce del mondo che subito dopo Pasqua entrerà in azione sui nostri binari sulle tratte Torino-Milano, Roma, Napoli e Venezia-Roma. Merito dunque a questa azienda bresciana se ha saputo far ritrovare sorriso e fantasia ai nostri ragazzi. Quanto ai collezionisti, sono sempre di più. Avere in caso un locomotore a batteria Lima degli anni '60 oggi si ha un valore di 3mila euro ma basta avere un Rivarossi di 10 anni orsono per averne quasi 400.