Novara, al Broletto arriva "Scarabocchi. Il mio primo festival"
Spontanei, indipendenti, liberi. Sono gli scarabocchi, parole mal scritte, illeggibili, che ricordano delle macchie, segni strampalati e casuali. I bambini scarabocchiano quando non sanno scrivere o tentano di imitare la grafia dei loro fratelli più grandi, ma anche gli adulti lo fanno, magari sovrappensiero, mentre sono intenti in altro. Gesto semplice e schietto capace di sfuggire al controllo della mente, lo scarabocchiare è ricco di significati inattesi, indagati e discussi a Novara, al Complesso del Broletto dal 20 al 23 settembre, con l’originale rassegna dedicata. È "Scarabocchi. Il mio primo festival", progetto di Doppiozero e Fondazione Circolo dei lettori.
Il programma
Il festival prende il via venerdì 21 con due lezioni per cominciare l'esplorazione. Il matematico Piergiorgio Odifreddi, ore 18 al Broletto, in "Scarabocchi, appunti, formule" risponde alla domanda "come disegnano i matematici?". L'incontro è realizzato con il contributo di Novamont. Segue, alle 21, "Che cosa sono gli scarabocchi?", lezione in cui lo scrittore Marco Belpoliti sottopone altri due importanti quesiti al pubblico: "perchè si scarabocchia?" e "quando?".
Il festival prosegue poi sabato 22 con Giuseppe Di Napoli, docente all'Accademia di Belle Arti di Brera e all'Istituto Europeo del Design di Milano, che alle 15 dialoca con il pubblico in "Che cos'è il disegno". Street art, tag, graffiti e altri scarabocchi urban sono invece i protagonisti dell'indagine di Gustavo Pietropolli Charmet, uno dei più importanti psichiatri e psicoterapeuti italiani, per mettere a confronto giovani e adulti a partire dai rispettivi linguaggi (ore 16,30). Sempre sabato, Mario Calabresi, direttore di La Repubblica e scrittore, offre al pubblico la possibilità di conoscere un inedito Bruno Munari, attraverso il ricordo, intimo e personale, di uno dei più grandi artisti e designer del Novecento (ore 18,30).
Si va avanti poi domenica 23 con Claudio Franzoni, studioso delle immagini e del mondo greco, e Simonetta Nicolini, docente al Dams di Bologna, si viaggia a ritroso nel tempo per individuare il momento in cui i disegni dei bambini sono diventati oggetto di interesse di critici, storici e artisti (ore 11). Di nuovo Bruno Munari, ma questa volta si parla del suo metodo attraverso il racconto di Silvana Sperati, allieva e collaboratrice del prodigioso artista (ore 11,30). Anna Oliverio Ferraris, invece, torna a indagare il disegno, dal punto di vista psicologico (ore 17,30).
Laboratori per bambini
"Scarabocchi" è "il mio primo festival" perchè è dediato ai più piccoli. Tutti per loro, quindi, workshop fantasiosi con grandi nomi dell'arte e illustrazione, per immaginare, scoprire e ovviamente disegnare. Si comincia dipingendo come Jackson Pollock, genio del dripping, usando tutto il corpo insieme a Fausto Giliberti (sabato 22, ore 11); segue "Lo scarabocchio più grande del mondo" con Guido Scarabottolo, grafico e illustratore che ha lavorato per i grandi editori italiani, la Rai, le principali agenzie di pubblicità e le maggiori aziende nazionali e internazionali (sabato 22, ore 15). "Pinocchio è uno scarabocchio" è il laboratorio con Tullio Pericoli (sabato 22, ore 16,30), per imparare che dalla fantasia può nascere qualsiasi cosa: i bambini, a partire dai disegno originali del pittore e disegnatore, completano le forme usando l'immaginazione. Non manca il teatro, con Daniele Bacci di Venti Lucenti e il suo laboratorio sulle emozioni (domenica 23, ore 11, 15,30 e 17) in biblioteca. Infine è Lorenzo Mattotti a condurre l'ultimo workshop "Scarabocchi e spaventi", dedicato alla fiabe più osccure, quelle che raccontano di foreste parlanti e misteri, di bambini perduti come Hansel e Gretl (domenica 23, ore 15).
Diversi anche i laboratori dedicati agli adulti e quellei per tutti, dove bambini e adulti possono sperimentare insieme. Per il programma dettagliato: scarabocchifestival.it.