A Meina rivive il mito di Gino Bartali con lo spettacolo "L’inafferrabile"
Lakescapes, la rassegna di teatro diffuso del Lago Maggiore, ospita la compagnia torinese Assemblea Teatro con "L’Inafferrabile - In bici con Bartali e in moto con Lulù". L’appuntamento è sabato 27 maggio alle 21 presso la Lega Navale di Meina.
Lo spettacolo racconta la storia di Luis Chabas, un partigiano francese in terra di Langa conosciuto con il nome di battaglia Lulù, inafferrabile nei suoi travestimenti e di Bartali, il grande Gino, il campione che non volle essere eroe, inafferrabile sulla sua bicicletta in corsa, carica di documenti, soldi e informazioni. Entrambi hanno lottato contro il Nazismo e la persecuzione degli ebrei in sella alle due ruote. Gregari molto meno “inafferrabili” sono i protagonisti dello spettacolo, due "corridori" che in coda al gruppo parlano di storie. Cianciano di canzoni ed amori, del passato, della gloria e del nostro presente.
Gino Bartali si è distinto, oltre che nello sport, per il coraggio con cui ha collaborato per salvare dalla deportazione diverse famiglie ebree per un totale di oltre 800 persone. Nel settembre 2013 è stato dichiarato Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'Olocausto fondato nel 1953. La nomina di Giusto tra le nazioni è un riconoscimento per i non-ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste. Assemblea Teatro, grazie alle parole offerte da Gian Paolo Ormezzano, ha messo in scena questa storia ricca di passione e di umanità.
"L’Inafferrabile" è uno spettacolo sulla Resistenza che riesce a far sorridere, senza che le storie originali perdano la loro forza. Questo grazie alla penna leggera e carica di ironia di Gian Paolo Ormezzano, al lavoro di un regista rigoroso ma anche arguto e spiritoso come Lino Spadaro, e a due interpreti brillanti come Luca Occelli e Angelo Scarafiotti affiatati e comici nella loro relazione.
Uno spettacolo sui valori, grandi valori, ma privo di retorica come i protagonisti di cui narra. Nello stile di una compagnia, Assemblea Teatro, che continua ad essere immersa nella memoria perché non smette di sognare il futuro.