Teatro al Castello: sabato 28 luglio arriva "Misura per Misura"
Sabato 28 luglio la Compagnia teatrale Cabiria Teatro, in collaborazione con Compagnia Dellozio, porterà in scena l'ultima produzione "Misura per Misura" di William Shakespeare. Appuntamento al Castello di Novara nell'ambito della rassegna A Corte.
Lo spettacolo ha appena debuttato a Oxilia Festival presso il Sacro Monte Calvario di Domodossola, riscuotendo un ottimo successo di pubblico.
Regia Mariano Arenella. Produzione Cabiria Teatro - Compagnia dellozio. Con: Mariano Arenella, Virginia Campanella, Elena Ferrari, Matteo Minetti, Massimiliano Perticari-
Ingresso 12 Euro.
Lo spettacolo
Vincenzo, il Duca di Vienna, abbandona momentaneamente la sua città-stato, affidandone il governo temporaneo, e il potere di vita e di morte, al suo Vicario Angelo. Costui come primo atto rispolvera una legge in disuso ormai da molti anni: chiunque abbia dei rapporti sessuali al di fuori del matrimonio dovrà essere condannato a morte. A farne le spese è Claudio, fidanzato, ma non ancora sposato, con Giulietta, donna che ama e che ha promesso di sposare non appena riuscirà a sistemare alcune questioni economiche e legali. L’unica sua speranza rimane Isabella, la sua bella e giovane sorella, vergine novizia, che, dopo essere andata direttamente da Angelo a chiedere la grazia per il fratello, dovrà subire il ricatto sessuale del Vicario: la vita del fratello in cambio di una notte a letto con lui.
Questa è la storia che un gruppo di attori cerca di mettere in scena tra le mille difficoltà economiche che una regolare messa in scena comporta. Lo spettacolo verrà interrotto diverse volte, in un gioco meta-teatrale che vedrà gli attori reali combattuti tra il desiderio di “fare” e la paura di non poter far nulla rispettando totalmente le regole. La storia di Shakespeare arriva così ai nostri giorni per domandarci cosa sia la giustizia, come conciliare sistemi di valori diversi, come ricomporre le quotidiane fratture tra il “vorrei” e il “non vorrei”.
Una su tutte, sicuramente dominante, la frattura relativa ai propri desideri più nascosti. Isabella, giovane ed entusiasta novizia, sarà la prima a farne le spese: proprio perché giovane, perché donna e perché entusiasta, pagherà queste sue “debolezze” subendo violenze e manipolazioni continue, fisiche e psicologiche, sia da chi la vuole aggredire, sia da chi la vuole difendere.
Abbiamo voluto mettere in scena questo testo per il suo lirismo, per la sua bellezza intrinseca, per la poesia del suo linguaggio e per la sua capacità di creare situazioni comiche ma al tempo stesso orribili. E’ definita una “commedia nera”, perché dietro alla sua leggerezza nasconde il profondo senso di vuoto che attanaglia chiunque getti uno sguardo sincero sui propri istinti, sui propri desideri e si accorge. E’ definita anche una “problem play” sia perché non lascia alcuna morale chiara, sia perché pone i suoi protagonisti di fronte al fondamentale conflitto tra il fare e il non fare, tra il rispettare le regole date o autoimposte, correndo il rischio di rimanere bloccati, o superare queste regole, gettarsi nel mondo, correndo il rischio di “peccare”, di rompere schemi e sistemi collaudati, e quindi, perdersi.