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Inquinamento, la Regione approva il primo pacchetto di misure antismog

I provvedimenti sono previsti dall'accordo per la qualità dell'aria nel bacino padano sottoscritto da Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, e Veneto. Di cosa si tratta

La Giunta regionale del Piemonte ha approvato il primo pacchetto di misure antismog previste dall’accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano, sottoscritto il 9 giugno scorso da Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. La misura più rilevante è l’adozione del "semaforo", comune a tutte le aree interessate, per l’individuazione e la gestione del perdurante accumulo degli inquinanti in atmosfera.

"L’accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano entra nel vivo - ha detto l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Alberto Valmaggia - e l’adozione delle prime misure è il primo tassello verso un approccio condiviso alla risoluzione del problema dell’inquinamento atmosferico. Solo con l’impegno di tutti i soggetti interessati, dalle amministrazioni pubbliche ai singoli cittadini, mediante l’adozione di comportamenti improntati alla sostenibilità ambientale, possiamo raggiungere risultati concreti".

Il "semaforo antismog", diverso rispetto a quello sperimentato l’anno scorso in regione, è uniformato per tutte le regioni interessate, ed è articolato in questo modo: un primo livello arancione, che si attiva dopo 4 giorni di superamento consecutivi della soglia del limite di 50 µg/m3 della concentrazione di Pm10; un secondo livello rosso, che si attiva dopo 10 giorni di superamento consecutivi della soglia del limite di 50 µg/m3. I giorni per la verifica sono fissi e sono il lunedì e il giovedì e il rientro può avvenire dopo due giorni consecutivi misurati al di sotto dei 50 µg/m3, oppure in caso in cui le previsioni meteorologiche e di qualità dell’aria prevedano per il giorno in corso ed il giorno successivo condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti.

Le limitazioni applicate riguardano soprattutto il traffico, in particolare: il livello arancione prevede la limitazione all’utilizzo delle autovetture private di classe emissiva fino a Euro 4 diesel in ambito urbano dalle 8.30 alle 18.30 e dei veicoli commerciali di classe emissiva fino a Euro 3 diesel dalle 8.30 alle 12.30; il livello rosso, invece, la limitazione all’utilizzo delle autovetture private di classe emissiva fino a Euro 4 diesel in ambito urbano nella fascia oraria 8.30-18.30 e per i veicoli commerciali fino a Euro 3 diesel nella fascia oraria 8.30 -18.30 ed Euro 4 diesel nella fascia oraria  8.30 -12.30.

Oltre a queste misure ve ne sono altre che limitano l’utilizzo della biomassa per riscaldamento, vietano qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto, limitano la temperatura media delle abitazioni private e degli esercizi commerciali a 19° con tolleranza di 2° C, vietano lo spandimento di liquami zootecnici.

Queste misure temporanee sul territorio piemontese si applicano obbligatoriamente nelle aree urbane dei comuni facenti parte dell’agglomerato di Torino e nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 20mila abitanti alla data del 31 dicembre 2016, nei quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto (No2) per almeno 3 anni anche non consecutivi, nell’arco degli ultimi cinque anni (tra cui la città di Novara). Per il 2017 le misure temporanee dovranno essere applicate entro il 30 ottobre 2017.

Oltre alle misure per l’individuazione e la gestione delle situazioni di perdurante accumulo degli inquinanti, la Giunta ha approvato anche una serie di provvedimenti strutturali. Tra queste: la limitazione della circolazione dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro il 1° ottobre 2018, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 18,30,  per le autovetture ed i veicoli commerciali di categoria N1, N2 ed N3 ad alimentazione diesel, di categoria inferiore o uguale ad Euro 3. La limitazione è estesa alla categoria Euro 4 entro il 1° ottobre 2020, alla categoria “Euro 5” entro il 1 ottobre 2025. La limitazione si applica nelle aree urbane dei comuni facenti parte dell’agglomerato di Torino e nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 20mila abitanti alla data del 31 dicembre 2016, nei quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto per almeno 3 anni anche non consecutivi, nell’arco degli ultimi cinque anni e dotati di un servizio di trasporto pubblico locale. 

Istituito anche il divieto, a partire dal 1° ottobre 2018, nel caso di nuove costruzioni o di ristrutturazioni rilevanti, di ricorrere all’impiego della combustione di biomassa, per assicurare il raggiungimento del 50% della percentuale di fabbisogno energetico dell’edificio da realizzare con l’utilizzo di energie rinnovabile, nei comuni in cui risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 e/o il valore obiettivo del benzo(a)pirene per almeno 3 anni anche non consecutivi, nell’arco degli ultimi cinque.

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