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Diana e D'Intino fuori dal gruppo Pd, Ballarè: "Una scelta politica"

Secondo il primo cittadino di Novara la decisione dei due consiglieri di abbandonare il gruppo di maggioranza in Consiglio comunale rappresenterebbe un pretesto per attuare una mossa politica

La decisione dei consiglieri Biagio Diana e Roberto D'Intino di abbandonare il gruppo di maggioranza in Consiglio comunale non ha lasciato indifferenti l'amministrazione Ballarè e i vertici locali del Partito Democratico, che si sono riuniti questa mattina presso la sede di via Alcarotti per commentare la situazione.

Per il sindaco Andrea Ballarè e la sua squadra, così come per il presidente del Pd novarese Giuseppe Cremona, quella di Diana e D'Intino sarebbe una scelta partitica, un pretesto per attuare una mossa politica.

"Per quanto mi riguarda - ha commentato Ballarè - per prima cosa viene la città, e suoi cittadini, e credo che nonostante tutto stiamo facendo bene. Tutto ciò che la nostra amministrazione fa, lo fa con coraggio, portando avanti azioni di grande cambiamento: oggi come oggi si deve avere il coraggio di prendere decisioni difficili, a volte impopolari, per il bene della città. Questo modo di comportarsi (la decisione di abbandonare la maggioranza da parte di Diana e D'Intino, ndr) appartiene ad una politica vecchia, lontana da noi. E' un ricatto sulla pelle dei cittadini: si tratta di questioni interne al partito che vengono riversate all'interno dell'amministrazione, e questo non è giusto per i cittadini".

In ogni caso, il primo cittadino rassicura tutti circa il futuro del suo mandato: "L'amministrazione ha tutti i numeri per andare avanti. Spero che i consiglieri Diana e D'Intino tornino sui loro passi, da parte mia c'è massima apertura al confronto. Confronto che, ribadisco, c'è sempre stato".

"Sono convinto della scelta fatta - ha ribadito il sindaco in merito alla questione della delibera della Corte dei Conti e della decisione di darne comunicazione solo dopo l'approvazione del bilancio preventivo -. E' stata una scelta politica, per non ritardare l'approvazione del bilancio. Una scelta di cui mi assumo ogni responsabilità e che rifarei anche domani perchè è stata fatta a favore dei cittadini, per fare in modo che questa città possa andare avanti. Una decisione presa per il bene di tutti: approvare il bilancio di previsione presto significa avere a disposizione i fondi necessari per poter fare ciò di cui c'è bisogno in città".

"L'accusa che viene fatta al sindaco Ballarè - ha spiegato Cremona - è quella di adottare un comportamento non democratico, senza consultarsi con il gruppo. Ma è un'affermazione che non rappresenta il vero, e noi come Partito Democratico ribadiamo la fiducia nei confronti del primo cittadino, della Giunta e di tutto il gruppo consiliare. La decisione dei due consiglieri di uscire dal gruppo Pd è del tutto personale; attendiamo atti formali, poi ci saranno le opportunee conseguenze".

Anche per il capogruppo Pd in Consiglio comunale Roberto Brivitello si tratta di una scelta personale, che non rappresenta il pensiero o la volontà della maggioranza dei consiglieri: "Non è vero che non si decide insieme e che non c'è confronto - ha detto Brivitello -. Le decisioni vengono prese a maggioranza, democraticamente, e ovviamente non sempre si può essere totalmente d'accordo, ma il confronto, soprattutto sui temi più importanti, non è mai mancato".

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Provincia Matteo Besozzi, da poco dimissionario da segretario provinciale del Pd: "Non è chiaro se una scelta di questo tipo sia una questione puramente amministrativa per prendere le distanze da alcune situazioni, una presa di coscienza un po' tardiva, o, peggio, una mossa politica che andrebbe approfondita e che rischia di minare il futuro dell'amministrazione comunale di Novara a un anno di distanza dalle prossime elezioni".

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