Tutela del riso: Bona, "il Governo non tutela i prodotti padani ma le "cadreghe"

La decisione dell'Unione Europea di non bloccare le esportazioni di riso della Cambogia non va giù al commissario provinciale Luca Bona che, da sempre, si batte per la difesa e la tutela dei prodotti del territorio.

"Ancora una volta assistiamo al teatrino o meglio, al valzer delle poltrone che il Governo Renzi sta attuando a Bruxelles: un posto alla ministra per il dicastero degli esteri in cambio della mancata tutela dei nostri prodotti.
E’ vergognoso tutto questo! Senza contare che i parametri per l’importazione di riso da quella zona dell’Asia sono quanto mai elastici. Persino la Cina esige che il riso cambogiano sia selezionato, mentre per l’Europa dei burocrati tutto questo va a meraviglia a scapito dei nostri produttori, persone che lavorano e producono ricchezza per il territorio".

Inizia così il commento amaro del commissario provinciale Luca Bona. "Ancora una volta - spiega - siamo penalizzati da una decisione assurda; decisione che evidenzia quanto l’Italia non conti nulla a livello europeo e provochi solo danni alla nostra economia. Ricordiamoci l’esempio delle quote latte. Inconcepibile: comprare latte, non controllato, dall’est e multare i nostri produttori. Ma dove sono coloro che ci governano?

Attaccati alle sedie? Se il riso fosse una produzione centro meridionale, avremmo visto un impegno differente nella tutela del prodotto da parte delle lobby romane e meridionali. Invece siamo qui ad assistere all'ennesima penalizzazione del lavoro della nostra gente a favore di scelte assurde che affossano la nostra economia. Ma da chi siamo rappresentanti a Strasburgo?