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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Politica, Daniele Galli: "Di Pietro, se ci credi davvero, fatti e non firme"

Il deputato novarese di Futuro e Libertà interviene in merito alla campagna referendaria lanciata da Antonio Di Pietro per abolire la diaria dei parlamentari: "Rinuncia da subito a rimborsi e diaria. Con tutti i tuoi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Il presidente di Idv, on. Di Pietro, ha annunciato l’inizio della campagna referendaria, con la raccolta firme per abolire la diaria dei Parlamentari.

E’ un’iniziativa meramente populista, cui sono totalmente contrario, anzi ritengo che qualora il referendum in oggetto avesse esito positivo, si avrebbe un deleterio effetto: il livello di libera rappresentanza democratica nelle assemblee legislative italiane sarebbe fortemente compromesso poichè ciò attuerebbe di fatto una selezione di classe tra chi si può permettere e chi non si può permettere di partecipare al sistema democratico nazionale. 

Date le reali spese dell’attività politica, il Parlamento diverrebbe di fatto appannaggio  dei  ricchi, delle lobbies, dei gruppi di pressione, di una malavita organizzata che può certo permettersi di investire denaro in politici che ne facciano gli interessi, già pratica nel ricorrere al mercato dei voti.

Ciò premesso, credo che sarebbe doveroso, per onestà intellettuale e per coerenza, che l’On. Di Pietro, insieme al Comitato promotore del referendum, rinunciassero  da subito ad ogni rimborso elettorale che la legge riserva ai referendum ammessi e che lo Stato italiano verserebbe, ovvero 1 euro per ogni firma valida raccolta, minimo 500.000 euro che non hanno obbligo né onere di rendicontazione.

Sarebbe oltremodo opportuno, sempre per la citata onestà e per dimostrare la propria convinzione in quanto stanno perpetrando ai danni dell’indipendenza del parlamentare, che tutti i membri dei gruppi parlamentari Idv smettessero da subito di ritirare le diarie che percepiscono, restituendole alle casse dello Stato.

Diversamente sarebbe lampante che l’attenzione è rivolta più al mero ritorno populista elettorale e al conseguente rimborso referendario che ad altro, e che se non rinunciano alla diaria è perché sanno benissimo che è essenziale per poter svolgere l’attività parlamentare in nome del popolo italiano senza vincolo di mandato e senza essere alle dipendenze di terzi interessi. Quindi, come Deputati liberi.

 

On. Daniele Galli
Fli Novara

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