rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Ballarè a Canelli: "Non tema, il lavoro titanico è già stato fatto. Da noi"

L'ex sindaco augura al neo eletto buona fortuna. "Non dimentichi però che molto di quello che lei oggi potrà fare dipende da ciò che noi con sacrificio e fatica abbiamo fatto in questi cinque anni"

Lungo intervento dell'ex sindaco Andrea Ballarè durante il primo consiglio comunale del neo eletto Alessandro Canelli. 

"L’avvio del mandato di una amministrazione è un'occasione importante - ha detto - Un momento che ha una sua solennità. Non vi nascondo che ricordo con emozione il momento di cinque anni fa in cui per la prima volta ebbi l’onore di indossare la fascia tricolore. Diversi di coloro che oggi siedono con me sui banchi dell’opposizione, e anche alcuni di voi c’erano quella sera al Broletto, in occasione del primo consiglio comunale. Questa sera chiudiamo idealmente un cerchio".

"Io e l’Amministrazione uscente riconsegniamo ai cittadini novaresi una città che ci è stata affidata cinque anni fa. Quella sera al Broletto dissi che noi ne saremmo stati i custodi e non i padroni. Mi permetta, signor sindaco, di dire con orgoglio che così è stato. Oggi riconsegniamo ai novaresi una città in piedi. Lei questa sera comincia un mandato che poggia le sue basi su un terreno saldo. Le grandi criticità non ci sono più. Il nostro lavoro quotidiano le ha allontanate. Novara è oggi una città che ha fatto fronte, seppur con fatica, ai venti di quella che è la crisi più pesante dal dopoguerra ad oggi e che ancora non è passata, sebbene ci sia qualche timido ed assolutamente insufficiente segnale di ripresa. E lei, signor sindaco, può ripartire da qui. Io le auguro, di cuore, di conseguire tutti i risultati che Novara merita, nell’interesse di noi cittadini e della nostra qualità della vita. Non dimentichi però che molto di quello che lei oggi potrà fare dipende da ciò che noi con sacrificio e fatica abbiamo fatto in questi cinque anni. Certo, non voglio commettere l’ingenuità di sorvolare su un elemento fondamentale, cioè l’esito delle elezioni di qualche settimana fa. Un esito che - sebbene determinato solo dal 29% dei novaresi con diritto di voto e molto probabilmente influenzato anche da motivazioni di carattere nazionale – obbliga noi che stiamo seduti da questa parte ad una riflessione. Una riflessione che è già cominciata. Certamente tutto quel lavoro senza tregua che ci ha visti impegnati ogni giorno non è stato percepito e considerato dai cittadini novaresi. È indubbio che abbiamo commesso degli errori. È indubbio che non siamo stati capaci di raccontare quanto di buono stavamo facendo, di far capire il senso e la ragione di scelte e decisioni prese".

"Tuttavia penso che oggi, superato il momento elettorale, si debba ragionare delle cose concrete, di quelle fatte e di quelle non fatte, dei risultati raggiunti e di quelli che attendono di essere raggiunti. E penso che sia possibile per noi rivendicare con orgoglio soprattutto quel progetto di città che ci ha animato, che immaginavamo per i nostri figli e i nostri nipoti. Un progetto che non abbiamo potuto far volare come avremmo voluto. A causa dei pesi che hanno gravato sulle sue ali. Un sogno ambizioso che abbiamo dovuto lasciare sospeso, per abbracciare una missione più dura, molto meno suggestiva: salvare, lottando ogni giorno con le unghie e con i denti, per evitare il fallimento di questa città. Dovevamo salvarla per tutti, ma soprattutto per quelli che fanno più fatica, che hanno il problema del lavoro, o che vivono in quelle periferie tanto evocate nella campagna elettorale. Perché una città fallita non aiuta i poveri. E risanare un bilancio, (perchè noi abbiamo risanato il bilancio), vuol dire pensare a tutti ma soprattutto a quelli che hanno più bisogno. Lo abbiamo detto tante volte, ma mi permetta di ricordarlo anche questa sera. Fin dalla metà del 2011, primo anno di nostra amministrazione, e cosi per ogni anno che abbiamo vissuto al governo di Novara, abbiamo dovuto far fronte a continui tagli dei trasferimenti da parte dello Stato, della Regione Piemonte e della Provincia. Fino ad arrivare ad un totale di €16.551.000 che su un totale di 120 milioni di euro di entrate rappresenta il 14% in meno. A causa di questi tagli il Comune di Novara nel biennio 2013/2014 è stato sull’orlo del dissesto, cosi come è capitato al vicino Comune di Alessandria e a molti altri comuni italiani e cosi come è capitato alla Regione Piemonte. E ci siamo trovati in queste condizioni, dobbiamo dirlo ancora una volta con dispiacere, non solo per i tagli governativi ma anche per le criticità che sono derivate dalle gestioni passate in particolare dello Sporting, del Teatro Coccia e della SUN, oltre alla partita del parcheggio sotterraneo che non si è realizzato perché avrebbe inciso fortemente sulle casse del comune oltre che su quelle dei cittadini novaresi. Ricordo ancora questi avvenimenti non certo per spirito polemico e neanche per utilità politica (visto che le elezioni si sono appena concluse), ma esclusivamente per amor di verità e per tentare di riportare il dibattito sulle cose reali e non sugli slogan. Perché signor sindaco, il lavoro mio e della mia giunta ha evitato a lei e a tutti i novaresi di vivere in una città fallita. Il nostro lavoro ha ridotto i debiti di oltre il 40% passando da 86 milioni a 58 milioni. E abbiamo restituito speranza e futuro alla città. Oggi Novara è in rampa di lancio. Signor sindaco: se lei oggi può permettersi di spendere qualche soldo in più per gli asili o immaginare di sistemare qualche decina di metri di marciapiedi in più, se lo ricordi: lei lo deve al risanamento che noi siamo riusciti a realizzare. Io mi auguro di cuore per la nostra città che questa opportunità non sia mortificata in una prospettiva di corto respiro, di obiettivi “facili”: qualche buca riparata, qualche scelta buona per un titolo in prima pagina. Io continuo a pensare che Novara possa avere altre ambizioni. Era ed è il nostro sogno. Del quale le consegniamo comunque più che una traccia. Oggi Novara è più moderna, più smart. E lo è grazie agli investimenti che abbiamo fatto, da soli e insieme ai privati. Perché la verità è che Novara in questi anni è stata comunque attrattiva. Molte sono i marchi dei più svariati settori che hanno deciso di venire ad investire decine e decine di milioni di euro a Novara, portando posti di lavoro".

"In questi anni sono state installate migliaia di led nelle vie della città, è stato modernizzato il sistema della sosta, è stata potenziata la nostra università con l’avvento della facoltà di Giurisprudenza, è stato costruito il Centro di Ricerca sulle Malattie Autoimmuni che ospiterà ricercatori da tutto il mondo, è stato ristrutturato il Mercato Coperto, è stato sbloccata La Città della Salute, è stata acquisita il nuovo tratto della tangenziale, è iniziata la riqualificazione dell’area delle Ferrovie Nord Milano e si sono messe le condizioni per procedere alla riqualificazione delle aree delle caserme e del macello. Abbiamo posto le basi della Novara turistica e della cultura. Il completamente del Castello, l’apertura della cupola di S. Gaudenzio, del Circolo dei Lettori al Broletto, di mostre di livello nazionale, di stagioni teatrali (di cui anche lei oggi ne riconosce la valenza ) e collaborazioni nazionali e dello storico teatro Faraggiana che ci ospita oggi, rappresentano momenti di crescita importanti per la nostra comunità e presupposti per una nuova vocazione cittadina. Il sogno, signor sindaco. Il progetto di città. Se vorrà leggere con onestà e libertà quello che oggi le consegniamo, lo troverà dentro li. E potrà farlo suo. Certo noi abbiamo visioni differenti su molte cose. Noi pensiamo ad una Novara che si confronta con le grandi città italiane ed i capoluoghi piemontesi e lombardi, e voi pensate invece al “tridente” Novara, Galliate e Trecate, noi immaginiamo una città che si apre al mondo senza paura e gestisce le crisi. Voi invece la paura preferite cavalcarla sino a raggiungere limiti pericolossissimi (e mi riferisco al post del consigliere De Grandis di ieri). Noi avremmo affidato la gestione del verde all’ASSA che è una azienda di tutti. Voi preferite consegnarla agli amici. Su questo la sfidiamo, signor sindaco, e l’aspettiamo. Se saprà andare oltre i facili slogan e vorrà raccogliere quanto le abbiamo lasciato, pensando al futuro, il nostro apprezzamento non mancherà. Se preferirà le parole d’ordine ideologiche e seguirà la strada della restaurazione, noi ci opporremo. Il lavoro per costruire una alternativa culturale e politica è già cominciato".

"Buona fortuna, signor sindaco, e buon lavoro. Non tema, il lavoro titanico è già stato fatto. Da noi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ballarè a Canelli: "Non tema, il lavoro titanico è già stato fatto. Da noi"

NovaraToday è in caricamento