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Elezioni comunali 2016

Pronto alla sfida per cambiare Novara: ecco il progetto di città di Alessandro Canelli

La sua città ideale è viva, piena di giovani che studiano e lavorano. E su una possibile alleanza con Forza Italia il candidato della Lega ha precisato: "E' ancora presto per dirlo, ma spero che la coalizione sia la più ampia possibile"

Ex presidente di quartiere, ex assessore provinciale, dove si è occupato di Cultura e Politiche giovanili, e attuale consigliere comunale di minoranza, Alessandro Canelli è il candidato sindaco della Lega Nord alle prossime elezioni comunali di Novara. Candidato ufficializzato a febbraio dal segretario federale Matteo Salvini e che tanto ha fatto discutere all’interno del centrodestra novarese.

Noi lo abbiamo incontrato per parlare della sua candidatura e di quelle che sono le priorità che la città dovrà affrontare nei prossimi cinque anni.

Alessandro Canelli è il candidato sindaco della Lega Nord o del centrodestra?
Sarò certamente il candidato di una coalizione, i cui perimetri si stanno definendo in questi giorni. A breve concluderemo il dialogo con gli alleati e ufficializzeremo il tutto.

E tra gli alleati ci sarà anche Forza Italia?
E’ ancora presto per dirlo, ma spero che la coalizione sia la più ampia possibile. Al suo interno ci saranno comunque sia forze politiche che civiche.

Perché i novaresi dovrebbero sceglierla?
Guardi io non voglio sembrare o dare l’impressione di essere presuntuoso. Fare il candidato sindaco di una città come Novara, che è una città di medie dimensioni ma che è pur sempre la seconda città del Piemonte, non è certamente un’impresa semplice, soprattutto in un momento di crisi e di difficoltà finanziarie degli enti pubblici come quello attuale. A me questo non spaventa, anzi tutt’altro, lo trovo una sfida affascinante. Inoltre io sono nato, cresciuto e lavoro a Novara, ritengo di conoscere bene la città e di conoscerne bene i suoi problemi ed i suoi bisogni. Ritengo che la città abbia bisogno di un cambio di passo per tornare a crescere e ritengo che il governo di questa città vada assolutamente sottratto alla morta gora in cui l’ha fatta cadere il centrosinistra in questi ultimi 5 anni.

Quali sono i punti fondamentali del suo programma elettorale? Quali, secondo lei, le priorità che la città deve affrontare?
Sicuramente la sicurezza, il decoro urbano e la manutenzione e pulizia della città, di strade, marciapiedi e aree verdi. Poi la crescita economica ed il lavoro con un'attenzione particolare ai giovani ed all’imprenditoria giovanile, così come avevo fatto quando ero assessore in Provincia. Poi il sociale che va affrontato in maniera innovativa per contrastare questa situazione di impoverimento generale che sta subendo la città e che rende famiglie e anziani sempre più sofferenti. Uno dei nostri primi interventi, per esempio, sarà l’abbattimento delle rette degli asili nido per dare "fiato economico" a molte famiglie.

Qual è la sua idea di città?
Novara ha una grande opportunità nei prossimi anni: quella di ripartire uscendo da una situazione di stallo che perdura da troppo tempo. Ci sono esempi, soprattutto nel Nord Europa, di rigenerazioni di città come la nostra; città che hanno subito un forte impoverimento dal punto di vista industriale, ma che sono riuscite a reinventarsi e a ripartire spingendo fortissimo sui temi dell’innovazione, della ricerca, della riqualificazione urbana e della creatività. Questa è la direzione in cui dobbiamo andare. Per fare questo è necessario che l’amministrazione guardi con un occhio verso Milano per quanto concerne lo sviluppo di servizi, imprese e formazione e con l’altro verso il Piemonte nord-orientale per quanto concerne la valorizzazione delle sue eccellenze agro-alimentari. Il tema della nuova città della salute e della scienza  è da tenere in grande considerazione: quest’opera, oltre ad avere un impatto immediato sotto il profilo dell’investimento pubblico, dovrà fungere da volano per lo sviluppo economico del territorio. La città che ho in mente è una città viva, piena di giovani che studiano e lavorano, con un alto livello dei servizi e della qualità della vita perché ricca e con una occupazione altamente specializzata, costantemente orientata all’ innovazione.

Cosa condanna e cosa, invece, apprezza e approva di quanto fatto dall’amministrazione Ballarè?
A mio avviso l’unica cosa azzeccata dell’amministrazione Ballarè è stata la scelta della direzione artistica del Teatro Coccia. Non mi piace condannare le scelte o le non scelte fatte da altri, preferisco guardare in maniera prospettica a quello che dovremo fare noi da giugno. Anche se è indubbio che l’immobilismo di questi ultimi cinque anni abbia portato ad un arretramento della città, sotto il profilo dello sviluppo e delle possibilità di crescita. Dovremo poi essere molto più attenti rispetto a ciò che è stato fatto fino ad ora nell’ascolto e nel dialogo con i cittadini, chiunque essi siano e a prescindere dalle loro inclinazioni politiche.

Com’è cambiata la Lega rispetto a cinque anni fa?
La Lega Nord ha subito una trasformazione interna, pur rimanendo fortemente ancorata ai suoi principi ed ai suoi valori originari. Resta un movimento politico popolare, che ha saputo resistere agli scandali che lo hanno colpito, azionando meccanismi di contrasto ad alcune derive interne e ricostruendo credibilità e consenso in maniera efficace e strutturata, grazie soprattutto al lavoro svolto dal segretario federale Matteo Salvini e da chi lo aiuta. Detto questo, la Lega è ancora un partito composto da donne e uomini che sono capaci di fare amministrazione, soprattutto a livello locale. E in provincia ci sono tanti esempi che lo dimostrano: ad Arona, Galliate, Borgomanero, Gattico, Grignasco, Momo e Paruzzaro ci sono amministratori apprezzati e il cui lavoro è riconosciuto da tutti. Noi partiamo da qui, dalla voglia e dalla passione di fare amministrazione a livello locale.
 

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