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Elezioni comunali 2016

Di nuovo in campo per continuare a migliorare Novara: la sfida di Andrea Ballarè

Intervista al sindaco uscente, candidato del centrosinistra alla riconferma: "Ho a cuore il destino della città, e non vorrei vederla tornare nelle mani di chi per un decennio ha perso tutte le occasioni"

Classe 1967, commercialista, presidente regionale dell'Anci e attuale sindaco uscente di Novara. Andrea Ballarè è il candidato del centrosinistra alla riconferma - sostenuto dal Pd e dalle liste Vivere Novara, Novara Popolare e Pensionati Invalidi - alle elezioni comunali del 5 giugno.

Noi lo abbiamo incontrato per parlare della sua candidatura e di quelle che sono le priorità che la città dovrà affrontare nei prossimi cinque anni.

Com'è cambiata Novara in questi 5 anni di amministrazione di centrosinistra?
Abbiamo fatto molte cose, la maggior parte delle quali sono sotto gli occhi di tutti. Penso in particolare alla straordinaria crescita dal punto di vista culturale. Novara era una città stanca, chiusa in se stessa. Oggi la proposta culturale, le mostre, gli spettacoli ci fanno stare sotto i riflettori nazionali. Ma vorrei dire che c’è un cambiamento meno visibile, ma assolutamente il più importante: in questi cinque anni abbiamo messo a posto i conti del Comune, abbiamo ridotto i debiti e tagliato le spese superflue. E questo oggi ci consente di ripartire con un piano di investimenti (penso soprattutto alle manutenzioni) e di programmare entro il 2017-18 la riduzione dell’addizionale comunale sull’Irpef.

Perchè i novaresi dovrebbero riconfermarla?
Cinque anni non bastano per cambiare veramente in meglio ed è per questo che continuare è una scelta rivoluzionaria: vogliamo continuare a migliorare Novara, continuare a rilanciarne lo sviluppo creando posti di lavoro, continuare a migliorarne la qualità della vita che già oggi tre cittadini su quattro considerano alta, continuare a rafforzare la sicurezza, continuare a rendere migliore la mobilità in città e più sana l’aria che respiriamo, continuare a fare di Novara una città di sport, di cultura e di turismo. Non vogliamo che Novara torni ad essere la città delle occasioni perdute che era sino a cinque anni fa. Quella dei treni che non si fermano, dei teatri quasi falliti e delle imprese che non vengono. 

Quali sono i punti fondamentali del suo programma elettorale? Quali secondo lei le priorità che la città deve affrontare?
Sottolineo tre punti in particolare.
Il primo è quello della legalità e della trasparenza. Dico con orgoglio che la nostra amministrazione conclude il suo quinquennio senza un'ombra. E affermo con forza che le nostre liste sono composte da persone senza macchia. Non tutti gli altri candidati possono dire ugualmente, ma questo sarà un loro problema. Noi guardiamo avanti e vogliamo continuare su questa strada. Per questo entro trenta giorni dopo la rielezione proporrò alla nuova Giunta e al Consiglio comunale l’adozione di un codice etico che vorrei fosse la "magna charta" dei comportamenti per i prossimi cinque anni.
Il secondo tema è quello del lavoro. Se qualcuno pensa che basti la creazione di un assessorato al Lavoro per creare il lavoro, si illude. La vera sfida è quella di cogliere le opportunità, e di farlo presto. Questa è una città che per un decennio ha  millantato occasioni che non c’erano (ve le ricordate le ruspe di Giordano…) e ha perso le occasioni che c’erano. Noi crediamo che si debba dare subito una risposta reale al bisogno di lavoro che c’è. Abbiamo già cominciato (Esselunga, il parco commercial di Veveri, Decathlon…) ma per lo scatto in avanti decisivo è necessario chiudere la partita Agognate. Dobbiamo fare presto. Rischiamo che gli operatori interessati scelgano di andare altrove. Per questo motivo vogliamo portare in Consiglio appena possibile l’ultimo passaggio della delibera su Agognate.
Il terzo tema è quello della "restituzione" ai cittadini di quanto tanti anni di tagli e di restrizioni ci hanno tolto. Con il rigore dello scorso quinquennio siamo riusciti a rimetter in sesto il bilancio comunale che faceva acqua da tutte le parti. Abbiamo ridotto l’indebitamento di oltre il 40%. Ed ora possiamo pensare di cominciare a restituire qualcosa ai cittadini. Per questo pensiamo a ridurre entro due anni l’addizionale comunale sull’Irpef che la Giunta Giordano aveva alzato al massimo. Un provvedimento di cui beneficeranno tutti i cittadini.

Qual è la sua idea di città?
La mia idea di città, in realtà non è solo mia. Il progetto contenuto nel nostro programma (che i cittadini possono consultare sul mio sito www.andreaballare.com) nasce da un processo di partecipazione che non ha precedenti nella storia di Novara: con l’esperienza di #Novara21 per tre mesi oltre 500 cittadini, anche in rappresentanza di organizzazioni, associazioni e corpi sociali, hanno lavorato in 20 tavoli tematici, confrontando idee, approfondendo analisi, formulando proposte, che con l’aiuto degli amministratori in carica sono diventate i punti fondamentali del programma per i prossimi cinque anni. La mia idea di città è l’idea che la città stessa ha elaborato e formulato. E questo ci distingue profondamente da tutti gli altri.

Quale invece l'avversario che teme di più e perchè?
Non ho timori particolari: non vivo di politica, e potrei tranquillamente tornare a fare il mio mestiere. Ma ho a cuore il destino della città, e non vorrei vederla tornare nelle mani di chi per un decennio ha perso tutte le occasioni e ha lasciato un bilancio fragile che ci ha tenuto in scacco per anni.  

 

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