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Politica

Gioventù Italiana Novara: un saluto fuori dal coro per Scalfaro

Mentre gran parte del mondo politico loda il defunto presidente emerito Oscar Luigi Scalfaro, dalla sua città natale arriva la voce "stonata" di Ivan De Grandis, segretario provinciale di Gioventù Italiana Novara

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

E' naturale che si debba ricordare un uomo che ha ricoperto la più alta carica istituzionale di questo Stato, ma credo si debba guardare criticamente al suo operato.

Non sto dalla parte di chi oggi ne vuole fare per forza un santo. Non solo fu responsabile del “ribaltone” del ’94, ma da magistrato, a guerra finita, mandò o contribuì a mandare al muro otto persone: Enrico Vezzalini, soldato valoroso e pluridecorato, Arturo Missiato, Domenico Ricci, Salvatore Santoro, Giovanni Zeno, Raffaele Infante (Condanne eseguite all’alba del 23 settembre 1945), Giovanni Pompa (Sentenza eseguita il 21 ottobre 1945).

Addirittura a quasi otto mesi dalla “Liberazione” (12 dicembre 1945) chiese ed ottenne la condanna a morte di Salvatore Zurlo. Insomma almeno otto condanne a morte ottenute, sette eseguite nell’arco di otto mesi. Un cattolico di ferro che però da fascista passò in fretta dalla parte opposta, e poi non disdegnò affatto lo scorrere del sangue della vendetta politica.

 

Ivan De Grandis
segretario provinciale di Gioventù Italiana Novara

movimento politico legato a La Destra di Storace

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