La legge sull'Autismo, prima in Italia, approvata dalla Commissione Sanità del Senato, rappresenta un traguardo in termini di tutela della salute e di miglioramento delle condizioni di vita dei soggetti autistici, nonché delle loro famiglie.

In particolare, le misure relative all'inserimento sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico comportano un grande risultato, indispensabile per abbattere il muro che in troppe realtà li separa dalla società. Questa legge pone le basi per rispondere ai bisogni più volte richiamati dalle tante associazioni che operano sui territori in questa direzione.

Genitori, volontari, operatori sanitari e socio-assistenziali coinvolti, assieme alla comunità scientifica, in un percorso che ha unito 4 proposte di legge. Una vittoria del diritto alla cura, all'assistenza e alla terapia. La norma ribadisce l'importanza della ricerca e aggiorna i livelli di assistenza dei soggetti autistici, anche in età adulta.

L'autismo si manifesta nei primi tre anni dell'infanzia e, se diagnosticato per tempo, bambini e famiglie possono contare su concreti margini di miglioramento. In questo senso risulta decisiva la fase educativa 0-6 anni, al fine di individuare i sintomi ed attivare celermente percorsi terapeutici.

Un concetto sviluppato dalla neuropsichiatra infantile Marcella Balconi, che nella provincia di Novara ha incentivato i servizi educativi degli asili nido, considerandoli fondamentali strutture anche per gli aspetti preventivi. L’impegno di Palazzo Madama, in particolare dei Senatori Democratici Magda Zanoni, Venera Padua, Emilia De Biasi e Raffaele Ranucci, ha coinvolto anche Franca Biondelli, oggi sottosegretaria, senatrice nella passata legislatura.