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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Manovra tariffaria per le palestre: Vivi Cameri non ci sta

Scelta inutile, sbagliata e dannosa per l'intero panorama sportivo camerese che in questi ultimi anni, invece, è progredito e cresciuto fortemente, sia in termini numerici che di risultati sportivi "sul campo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Una mazzata sullo sport che costerà 1.000/1.500 euro in più, all’anno, per ogni associazione che utilizza la palestra dello SportCube o delle scuole medie. Una manovra che non serve a coprire le spese di gestione delle strutture se non in misura infinitesimale: una manovra quindi assolutamente inutile che avrà l’esclusivo effetto di aumentare i costi di accesso alle strutture comunali per chi fa sport.

Alla faccia di quello che l’allora assessore allo sport Giuliano Pacileo ripeteva nel 2009, e cioè che “aiutare lo sport vuol dire intervenire sul sociale e sulla prevenzione” e che si doveva quindi “andare incontro alle societá cameresi". Predicano bene e razzolano malissimo, invece, i nuovi amministratori di Progetto Cameri visto: non appena hanno potuto, hanno portato a 7 euro la tariffa di utilizzo delle due palestre, prima ferma a 5 euro. Un aumento del 30% che in termini pratici arriverà a costare alle singole società una somma annua di 1.000/1.500 euro. Sono le uniche tariffe ritoccate all’interno della manovra sui servizi a domanda individuale: e proprio perché sono le uniche ad essere ritoccate, ci domandiamo quale sia il motivo. Nulla servono per coprire i costi delle strutture, ripetiamo. E nulla servono al mondo dello sport perché le maggiori entrate non potranno essere re-investite nello sport ma andranno ad ingrassare il già enorme avanzo di amministrazione.
E allora, a che pro questi aumenti che non fanno altro che mettere in difficoltà il mondo sportivo camerese? Le vittime di questa stangata saranno le famiglie. Noi, quando siamo stati alla guida del Comune, abbiamo fatto scelte opposte: con il progetto “Lo sport scaccia la crisi” abbiamo favorito la pratica sportiva, andando ad abbattere i costi per le famiglie. Così facendo, invece, penalizzano le associazioni sportive che non hanno utili e anzi devono lottare ogni giorno a caccia di sponsor e contributi: ora sono costrette ad alzare la retta annuale o a ridurre le ore. Comunque sia, non sarà un bene per il mondo sportivo. Perché poi intervenire solo sullo sport? Non vorremmo pensare che questo accanimento possa essere legato a qualche mancato “sostegno” del mondo sportivo in la campagna elettorale.

Nuovo corso della giunta-vintage, quindi, che dopo l'operazione di “ritorno al futuro” inaugura una stagione di lacrime e sangue (attendiamo il bilancio e le aliquote delle imposte…) mentre all’orizzonte sembra profilarsi un certo favoritismo verso societá sportive non cameresi, come più volte sbandierato dal poco sportivo assessore allo sport Alfonso Siano.

Staremo a vedere: a noi spiace che queste scelte dissennate vadano a danneggiare una realtá sportiva come quella camerese che è sana, variegata e negli ultimi anni ha visto nascere nuove realtà legate a discipline meno diffuse come nuoto, arrampicata sportiva, tiro con l'arco (con risultati eccellenti, numerosi titoli nazionali e un atleta che è in corsa per le Olimpiadi a Rio 2016) e pattinaggio su rotelle. Altre ancora, poi, come basket, pallavolo e ginnastica che riscuotono successi locali e nazionali o lo stesso calcio che, nelle normali altalene di successi e sconfitte, ha centrato promozioni e salvezze storiche. O ancora gruppi come il tennis e la mountain bike che organizzano eventi e fanno promozione. Proprio quella promozione sportiva divenuta fiore all'occhiello di Cameri e molto spesso presa ad esempio dal Coni e da altri enti di promozione come Csi, Uisp e Aics. Una promozione che oggi viene messa a rischio non solo da un rincaro (inutile) di 2 euro, ma anche da un atteggiamento che, se confermato e reiterato, rischia di costare molto ancora di piú in termini sociali, di partecipazione e di aggregazione.

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