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LETTORI - Un Grillo per la testa, e un nuovo fenomeno politico

L'opinione di un lettore novarese, Domenico Ascone. "Alle prossime elezioni politiche dovremmo tutti fare i conti con le proposte del web-politico più famoso, Beppe Grillo"

Alle prossime elezioni politiche dovremmo tutti fare i conti con le proposte del web-politico più famoso, Beppe Grillo.

All’ombra del periodo storico definito da molti studiosi, Seconda Repubblica, emerge un nuovo fenomeno politico destinato a travolgere il nostro Paese e cambiare gli assetti democratici fino ad oggi adottati.

Il "grillismo", passatemi il termine un po’ denigrante, si attanaglia attorno alla concezione antipolitica e dà lì scava un solco per portare l’Italia a una svolta politica, almeno così sembrerebbe.

Il movimento di Grillo nasce perché nel nostro Paese la politica è deragliata. Il binario degli impegni che il popolo italiano chiedeva ha intrapreso un percorso dissestato portando la politica e i politici a estraniarsi sempre di più dalla realtà, dalla vita quotidiana, dal mondo produttivo e dalla collettività che richiedeva determinate azioni. Una politica incapace di soddisfare i bisogni dei propri cittadini, elettori, una politica autoreferenziale, che lavora (e spende) solo per se stessa, chiusa in stanze dorate a risolvere la distribuzione di poltrone piuttosto che i problemi ha portato alla creazione di un movimento popolare che si concentra attorno alla protesta.

Sicuramente la crisi economica ha accentuato il percorso che oggi vede il Movimento di Grillo come la seconda forza politica del Paese, ma le previsioni lo vedono in ampia ascesa. I partiti hanno perso autorevolezza perché non sono riusciti a cambiare una società in difficoltà, a mettere in atto un mutamento della cultura in grado di risolvere le avversità economiche.

Grillo e il suo movimento si può riassumere come fallimento della politica, perlomeno quella che abbiamo visto fino ad oggi. Ritengo Grillo uomo capace di intercettare i segnali provenienti dal Paese e di usarli per arrivare a un determinato traguardo. Attraverso i suoi spettacoli e il suo blog, Beppe Grillo è riuscito, in pochi anni, a trasmettere un messaggio chiaro agli italiani ormai stufi dei numerosi scandali e inefficienze amministrative. La strada è spianata, il suo scopo è riuscito, adesso ci si aspetta un programma capace di soddisfare le numerose domande che in questi anni di non-politica si sono accumulate, affrontando temi importanti e fondamentali per la nostra economia e società e non solo concetti spot di web o ecologia.

Di certo le premesse non sono invitanti, un movimento che non permette il confronto con i media, che proibisce o quantomeno allontana i propri attivisti al mondo dell’informazione è molto preoccupante. E’ difficile pensare che un deputato si confronti solo sul web emarginando una parte di popolazione che internet non sa neppure cosa sia. E’ davvero complicato votare una persona che non esprime un’idea, ma espone solo le parole del "Grande Capo", che dietro uno schermo detta la linea e muove le pedine per ottenere il più ampio consenso.

Bisogna ribadire che questo ampio supporto è arrivato grazie ai media che hanno diffuso i discorsi di uno showman, un comico. Un movimento popolare senza la grande calamita mediatica non avrebbe ottenuto questi grandi risultati.

Il sipario oggi è aperto e Grillo è sul palcoscenico della politica, ci ha preso gusto a esporre il suo pensiero (magari non solo il suo), addirittura si è pronunciato per il prossimo presidente della Repubblica, ma i suoi attivisti, i prossimi onorevoli, saranno in grado di cambiare questo Paese che di ridere proprio non ha voglia?

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