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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Pd, Fondazione Novara Sviluppo: "Un atto vandalico istituzionale"

Il Partito Democratico della Provincia di Novara torna sulla questione della modifica dello statuto della Fondazione e concentra la propria attenzione sui fondi pubblici ad essa destinati dalla Giunta Sozzani

Il gruppo provinciale del Partito Democratico di Novara torna all'attacco in merito alla questione della modifica dello statuto della Fondazione Novara Sviluppo, ma questa volta concentra la propria attenzione sui fondi pubblici ad essa destinati dalla Giunta Sozzani.

Le questioni fondamentali sembrano essere due: il cambio di rotta della Fondazione, che va verso una piena autonomia e uno stravolgimento interno, e lo stanziamento di diverse migliaia di euro da parte della Provincia di Novara che andrebbe a finanziare una serie di attività della Fondazione.

Ma andiamo per ordine.

La conferenza stampa convocata per il pomeriggio di oggi, giovedì 8 novembre, da Valeria Galli, Milù Allegra e Fabrizio Barini si è aperta con la consegna di alcuni documenti, che confermerebbero le informazioni già diffuse durante il precedente incontro con la stampa. Ai giornalisti vengono infatti consegnati una copia della bozza di modifica dello statuto della Fondazione Novara Sviluppo, il verbale del Cda dell'Ente (datato 25 settembre 2012) con cui si è deciso di attuare le modifiche (con otto voti favorevoli e solo uno contrario) all'organismo, e una copia della delibera di Giunta con cui l'amministrazione provinciale approva la modifica di statuto della Fondazione.

"Secondo noi - ha detto in apertura la capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Valeria Galli - siamo di fronte ad un atto vandalico istituzionale. La realtà di quello che è accaduto supera la fantasia. Il 25 settembre il Cda della Fondazione aveva già deliberato la modifica dello statuto, e a noi non era mai stato detto nulla. E il 18 ottobre la Giunta deliberava il suo "via libera". Tutto questo, prima della famosa riunione in Fondazione in cui è stato presentato il piano industriale dell'organismo. Nella stessa riunione del 25 settembre, inoltre, il presidente Maurizio Grifoni ha anche richiesto che i bilanci (consuntivo 2011 e previsionale 2012) della Fondazione vengano dati per approvati senza passare dalla Commissione di indirizzo e vigilanza. Noi ci chiediamo: perchè tutta questa fretta? E perchè tenere tutto nascosto?".

Non solo, dalla lettura dei documenti, si è venuti a conoscenza di una somma di denaro (pari a 500mila euro) che la Provincia avrebbe già accantonato nel proprio bilancio 2012 per permettere alla Fondazione di acquistare l'immobile Novara Chimica. Somma che va ad aggiungersi ai già stra-citati 150mila euro che la Giunta Sozzani avrebbe destinato all'Ente. Secondo quanto deliberato dal Cda della Fondazione, durante l'assemblea dello scorso settembre, questi 500mila euro darebbero alla Fondazione l'autonomia e la possibilità per gestire direttamente l'operazione immobiliare, Fondazione che provvederà poi a ristrutturare l'area con la costruzione di un nuovo immobile per un importo stimato di 1 milione e 900mila euro, importo finanziato da un mutuo ipotecario. La Fondazione Novara Sviluppo acquisirebbe inoltre il diritto di proprietaria sul nuovo immobile. Tutto questo avverrebbe all'interno di un accordo di programma stipulato con l'amministrazione provinciale di Diego Sozzani.

"Dopo questi nuovi dati - ha commentato Fabrizio Barini - le spiegazioni che chiediamo sono su 650mila euro, e non più su 150mila. Il punto che vogliamo sottolineare è: perchè finanziare (oltretutto di nascosto) un'attività sulla quale non si ha più nessun tipo di controllo? Inoltre, qualsiasi tipo di azione finanziaria che avviene con soldi pubblici dovrebbe essere condivisa con gli organi istituzionali della Fondazione e con i membri del Consiglio provinciale. Non solo, tutta questa operazione è stata addirittura mascherata con un sistema di governance a vantaggio dei giovani e del lavoro. Chiediamo che queste scelte strategiche passino per il Consiglio provinciale: un investimento come questo, soprattutto in un periodo come questo, va discusso insieme".

E riguardo a questo investimento, i consiglieri provinciali del Pd si chiedono: "Da dove arriva questo stanziamento - ha aggiunto Barini - e perchè ad una prima verifica sembra non esistere?".

Tornando, invece, alla modifica dello statuto della Fondazione, quello che è stato ribadito è la totale non trasparenza con cui questa operazione è stata portata avanti. Secondo l'iter burocratico la proposta di modifica dell'Ente deve passare dal Cda della Fondazione, dalla Giunta provinciale e poi dalla Regione. Ma i consiglieri provinciali del Partito Democratico si aspettavano che la questione arrivasse in Consiglio provinciale, anche soltanto per mettere a conoscenza della questione i consiglieri.

In sintesi, tale modifica prevede l'eliminazione della Commissione di indirizzo e vigilanza, la riduzione da 11 a cinque del numero dei consiglieri, la riduzione da tre a uno del Collegio dei revisori, la nomina dei consiglieri da parte del socio fondatore (la Provincia) all'interno del Cda e l'elezione del presidente dal socio fondatore all'interno del Cda. Non si fa menzione, come già ricordato dal Pd, dell'incompatibilità tra i membri del Cda e le cariche politiche e amministrative.  Secondo quanto approvato a settembre, il nuovo statuto potrà favorire l'azione della Fondazione per sviluppare le relazioni territoriali e con il mondo accademico, le reti con altri parchi tecnologici e favorire l'insediamento di nuove start up. "Le incertezze sul futuro del socio fondatore - recita il verbale dell'assemblea del Cda 25 settembre - rendono urgente porre mano alla modifica dello statuto per trasformare la Fondazione in un soggetto credibile sia nei confronti delle aziende insediate al proprio interno, sia verso interlocutori esterni. I nuovi scenari di sviluppo dell'area impongono inoltre un soggetto istituzionale che possa muoversi in piena autonomia e senza i vincoli che l'attuale statuto impone".

E' chiaro, quindi, quale sia la rivoluzione in atto. Meno chiaro, secondo il Pd novarese, la questione dello stanziamento di fondi da parte della Provincia. Stanziamento di cui pare non esserci alcuna traccia.

"Per queste ragioni - ha dichiarato la consigliera Milù Allegra - abbiamo presentato un ordine del giorno per avere delle risposte durante il prossimo consiglio provinciale. Di occasioni per parlare di tutto questo ce ne sono state, ma non è mai stato fatto. Ad oggi, non sappiamo ancora a cosa serviranno questi famosi 150mila euro".

 

 

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