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Dalla Regione 100 milioni di euro agli enti locali per sbloccare i pagamenti

Il contributo è stato ripartito tra i 117 Comuni e le 8 Province del Piemonte. Le risorse permetteranno di non sforare il Patto di stabilità. Cota: "Governare una Regione significa trovare soluzioni pratiche per il territorio"

La Regione Piemonte in aiuto degli enti locali con 100 milioni di euro.

Il contributo, messo a disposizione dalla Giunta Cota sul Patto di stabilità regionalizzato 2012, è stato suddiviso tra 117 Comuni e le 8 Province piemontesi.

"Governare una Regione - ha commentato il governatore Roberto Cota - significa trovare soluzioni pratiche per il territorio soprattutto nel momento del bisogno. Con la crisi che stiamo vivendo, abbiamo ritenuto doveroso non limitarci ad amministrare l’ente, ma ci siamo impegnati fin dal primo giorno nel riformarlo. E così oggi, grazie alla regionalizzazione del Patto di stabilità da noi introdotta, possiamo cominciare a dare le prime risorse ai Comuni, mitigando così in parte gli effetti negativi delle politiche economiche sbagliate messe in campo dallo Stato centrale, soprattutto nell’ultimo periodo".

Le risorse assegnate permetteranno di non sforare il Patto di stabilità e di sbloccare i pagamenti alle aziende. Oltre alle Province il finanziamento è stato ripartito tra alcune delle amministrazioni comunali più in difficoltà. Nel novarese sono 9 i Comuni a cui andrà una parte del fondo, per un totale di 3 milioni e 999mila euro.

"In questa fase di sofferenza per gli enti locali e per l’intero sistema produttivo - ha aggiunto l'assessore regionale al Bilancio Giovanna Quaglia - dobbiamo trovare le soluzioni più idonee per impedire che, a causa dei vincoli del patto, Comuni e Province si ritrovino nell’assurda situazione di avere risorse in cassa senza poterle utilizzare, rallentando di fatto gli investimenti. L’obiettivo per tutti è l’accelerazione dei pagamenti alle imprese: la cosiddetta regionalizzazione del Patto intrapresa dal Piemonte, che consente l’ottimizzazione degli spazi finanziari a disposizione dei diversi Enti, ha dimostrato che stiamo percorrendo la strada giusta".

La novità per il 2012 riguarda alcuni criteri di ripartizione del plafond, che sono stati redatti insieme ai rappresentanti delle autonomie locali indicati dal Cal. Per la suddivisione si è tenuto conto principalmente della quota dei residui passivi dei Comuni, ma anche degli investimenti fermi nell’edilizia scolastica e della quantità di risorse bloccate sui fondi per le aree sottoutilizzate.

"A settembre - ha concluso Quaglia - è previsto un monitoraggio dei pagamenti effettuati, in base al quale potremo procedere ad una eventuale  redistribuzione delle eccedenze".

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