Passa il principio che lo Stato è parte lesa nelle controversie derivanti dalla contraffazione fraudolenta del Made in Italy, che crea grave danno al sistema Italia e alla fiscalità nazionale.

Ambasciate e consolati italiani saranno impegnati a fondo nella difesa del Made in Italy. Non è un ordine del giorno anti Germania, nostro principale concorrente, ma serve a consentire alle nostre nostre imprese, che riescono per ora ad esportare ancora e a garantire Pil ed entrate fiscali, ma che senza aiuti concreti rischiano di essere travolte da contraffazione, concorrenza sleale, dumping sociale e commerciale e copia dei marchi, e di essere surclassate dall’attivismo diplomatico degli altri paesi, anche comunitari.

Il Governo si è impegnato a rivedere il personale del MAE all’estero, per fornire supporto legale alle imprese contro la falsificazione del Made in Italy. Il secondo tema è l’impegno ad avviare accordi, anche tramite le sedi diplomatiche, perché i prodotti in ingresso sul mercato italiano abbiano ogni istruzione in lingua italiana, compresa la filiera di produzione e di tutti i produttori.

I consumatori hanno diritto di avere queste informazioni, per poter scegliere beni prodotti in Italia, al 100 % italiani, o europei, se lo vogliono, e così sostenere la produzione nazionale e i milioni di nostri lavoratori.

On. Daniele Galli