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Salute

Carenza di medici nell’azienda ospedaliera di Novara

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

A settembre 2018 l’azienda ospedaliera di Novara ha definito il Piano Triennale di fabbisogno del Personale per gli anni 2018/2020 che prevede l’assunzione di 59 medici specialisti ovvero 19 medici ogni anno, in varie branche della medicina, per il completamento della pianta organica aziendale. Il numero di medici nell’azienda passerebbe dagli attuali 549 a 608 in tre anni. Questo ci dice che attualmente nell’ospedale di Novara esiste una carenza quantificabile in circa il -10% dei medici necessari al regolare funzionamento dei reparti e dei servizi. Sappiamo che in alcuni reparti e in alcuni servizi questa carenza è maggiore che in altri, con grave sovraccarico di lavoro per i medici che vi operano. Da tempo l’ANAAO, il sindacato maggiormente rappresentativo dei dirigenti medici ospedalieri, ha avvisato i governi della cronica carenza di personale dovuta al blocco delle assunzioni e ad una insufficiente programmazione delle scuole di specializzazione, ma nessun provvedimento efficace è stato preso. A questo si aggiunge l’età media avanzata del personale medico attualmente operante nell’Azienda novarese (caratteristica in comune con tutte le aziende sanitarie) che porterà, secondo dati della segreteria regionale ANAAO (basati su quelli del conto annuale dello Stato), al pensionamento nei prossimi 5 anni di 74 medici, circa il 16% dell’attuale forza lavoro. La cosiddetta quota cento , che consente di anticipare la pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi, non sarà scelta da molti medici ospedalieri. A disincentivare la gran parte dei colleghi saranno : 1) la riduzione dell’assegno, legata alla minor contribuzione 2) il limite dei 5000 euro lordi / anno di reddito cumulabile, fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, 3)l’impossibilità di utilizzare il cumulo dei contributi fra casse private ed Inps ai fini del diritto alla pensione. L’ANAAO stima che i colleghi maggiormente interessati all’agevolazione sono dunque quelli che continuano anche oltre i 60 anni a fare turni disagevoli o lavori particolarmente usuranti e quelli che non fanno la libera professione. La previsione è un’adesione di circa il 15% tra gli aventi diritto che per l’azienda ospedaliera di Novara significa per il 2019 un +7 medici oltre ai 18 previsti al di fuori della “quota 100”. In tutto il Piemonte si stima che andranno in pensione nel 2019 circa 630 medici . Il quadro quindi è molto preoccupante, il piano di assunzioni per il completamento della pianta organica resterà una chimera per l’azienda novarese perché non troverà, quanto meno a breve, medici specialisti in grado di occupare quei posti attualmente vacanti e gli altri posti (anche più numerosi) che saranno lasciati vuoti dai medici che andranno in pensione. Tutto questo porterà ad un aumento dei carichi di lavoro per i medici ospedalieri, sempre più attratti così dal privato e dall’estero, e ad una ripercussione sulla tempestività dei servizi ai cittadini. Occorre che chi ha l’onere di fare le scelte di pubblica amministrazione compia delle azioni chiare in favore del Servizio Sanitario Nazionale e non illuda i cittadini con riforme che non prevedano adeguati investimenti a protezione di un Sistema Universale di Cure che fa invidia a molti altri popoli.

Dott. Andrea Sarlo Segretario aziendale ANAAO A.S.O. Novara

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