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La festa degli ex: al Bonfantini tornano in cattedra gli ex studenti

L'evento si è tenuto lo scorso 17 dicembre. Per sabato 12 gennaio è invece in programma l'open day

Al Bonfantini di Novara gli ex studenti tornano in cattedra per far conoscere agli alunni di quarta e quinta di oggi la loro esperienze scolastica di ieri. L'evento si è tenuto lo scorso 17 dicembre; per questo sabato, 12 gennaio, è invece in programma l'open day della scuola.

La festa degli ex

"Un popolo variegato di ex che hanno accolto entusiasticamente la proposta del team Orientamento del Bonfa - spiega la professoressa Laura Baldassarre - e hanno raccontato ad un pubblico attento e interessato come gli anni passati al Bonfantini abbiano inciso sul loro futuro post-diploma e sulla loro attuale attività lavorativa. Andrea Zetta, agronomo, agente vigilatore presso il Consorzio di Tutela del Gorgonzola; Mattia Donna, enologo; Andrea Marangon, laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche; Cesare Bazzano, che nell’azienda di famiglia ha aperto un laboratorio per produrre marmellate; hanno tutti scoperto proprio al Bonfantini l’interesse per la chimica e per i settori vitivinicolo, caseario e della trasformazione dei prodotti agricoli.

Altri hanno messo a frutto le conoscenze tecniche acquisite in Estimo, Scienze della Produzione Vegetale e Animale, come Andrea Cattaneo, proprietario di un’azienda agricola, allevatore, ma anche perito assicurativo, e come Cristian Invernizzi che, dopo un’esperienza ventennale alla Coldiretti ad "aiutare gli altri a far nascere aziende agricole", ha deciso di dare concretezza al suo sogno nel cassetto e ha aperto in quel di Cameri una propria azienda in cui vende miele e riso. Marco Defilippi, oggi assessore con delega all'Agricoltura presso l'Unione Montana della Valsesia, e la sorella Marta, laureanda in Scienze delle Produzioni Animali, lavorano nell’azienda di famiglia, che pratica ancora l’alpeggio delle vacche e produce il tipico formaggio Macagn, ma hanno avuto indispensabili input dai docenti di Scienze della Produzione Animale del Bonfantini, le cui lezioni hanno fatto scoprire anche a Guido Grillo, oggi veterinario, la passione della sua vita. Jessica Villata, che lavora all’Isagro, ma sta studiando per diventare entomologa forense, e Marco Stocchero, 3 casse d’api acquistate quasi per gioco, oggi più di 400 in un’azienda nata dal nulla, hanno conosciuto lo straordinario mondo degli insetti proprio al Bonfa.

Tanti ex al Bonfantini ci sono ritornati dopo la laurea come docenti o assistenti tecnici: Elena Novarina, agronoma e attuale assistente nel laboratorio di chimica, e Alessandro Carelli, idrobiologo e naturalista, libero professionista, ma anche insegnante tecnico pratico. Ma gli stimoli di questo Istituto non si sono limitati al settore agrario: Riccardo Cavallazzi ha preso i voti, oggi è sacerdote ed è stato stimolato in questo suo percorso dall’attenzione ai rapporti umani presente al Bonfa in cui, all’interno del vasto Giardino Botanico, è stato realizzato anche un piccolo meraviglioso Giardino Spirituale. Elisa Capelli, ballerina professionista con una sua scuola di danza il Caribbean Street, è diventata consapevole delle sue potenzialità grazie al continuo incoraggiamento di alcuni docenti. Arianna Massarotto è dietista, ma ha capito l’importanza di una adeguata alimentazione al Bonfa, dove si insegna una corretta modalità di coltivazione delle specie agricole. Anche Maeva Cristophe ha fatto una scelta un po' "fuori dal seminato", decidendo di iscriversi a medicina, un percorso pesante, conclusosi tuttavia in corso grazie al valido metodo di studio insegnatole dai docenti del Bonfa. Alessandro Lanzini oggi è un artista che porta la sua arte nel mondo, ma ieri era uno studente con un passato difficile di esclusione e solitudine alle scuole medie, che ha avuto una seconda possibilità negli anni delle superiori, in un ambiente accogliente, che gli ha permesso di scoprire cosa significhi "avere un valore".

Gli studenti di oggi sono stati rapiti dalle parole degli ex, che hanno sottolineato come questa scuola li abbia dapprima estasiati con i suoi spazi aperti, poi abbia permesso loro di formarsi una identità, abbia fatto nascere in loro l’entusiasmo per la vita, il coraggio di credere nei propri sogni, la ricerca del bello eli abbia fatti sentire parte di qualcosa di più grande: per tutti il Bonfa è stato più di una scuola, è stato una famiglia". 
 

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