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25 Aprile tra streaming e social network: la "Liberazione virtuale"

Oggi ricorre il 75esimo anniversario della festa della Liberazione. Scopriamo insieme alcuni aneddoti e curiosità novaresi

Il 25 aprile è la data dell'annuale festa della Liberazione, che celebra la sconfitta del nazifascismo durante la Seconda Guerra Mondiale ad opera delle forze partigiane e dell'esercito cobelligerante italiano.
Ogni anno si ricorda in questo modo la lotta che, a partire dall'8 settembre 1943, fu condotta contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e contro le truppe naziste d'occupazione.

Mai come questa volta la celebrazione della libertà ritrovata nella lotta antifascista è stata piena di significati percepibili immediatamente da tutti.

Libertà e resistenza, ora più che mai

Sono trascorsi 62 giorni da quel lontano 23 febbraio 2020.
Abbiamo cominciato a capire che la libertà non è così scontata e che ci è arrivata come un regalo da chi ha combattuto e lottato per conquistarla, 75 anni fa, dopo il fascismo e le tragedie della Seconda Guerra Mondiale.

Siamo costretti ad un isolamento sociale che non avevamo mai sperimentato prima in questa maniera, così totalizzante ed esclusiva. C’è un nemico che ci costringe a stare in casa, e noi obbediamo agli ordini impartiti, lo facciamo per paura, per la nostra salvezza, un po’ anche per il bene di tutti. Ma soffriamo dell’assenza di libertà che si manifesta nelle piccole cose, uscire di casa a nostro piacimento, magari senza meta o scopo, per il piacere di farlo. Senza rendere conto a nessuno delle nostre azioni, o dover portare con noi un’autocertificazione.

Noi italiani per la prima volta proviamo cosa significhi la libertà negata o soltanto condizionata, che nessuna generazione ha più vissuto da quel momento di tanti anni fa. Un monito per noi, più forte di qualsiasi discorso. Per questo oggi abbiamo ancor più bisogno di celebrare la libertà, come bene irrinunciabile. E di ricordare che occorre farne buon uso. Bisogna saperla apprezzare, essere consapevoli del suo valore e della sua importanza. Per noi stessi e le nuove generazioni.

Novara e il 25 Aprile

Il 25 aprile di 75 anni fa, da corso della Vittoria le colonne tedesche erano fuggite lasciando la città, cercando di raggiungere la Svizzera il più velocemente possibile. Su alcuni mattoni del cavalcavia Sempione sono visibili ancora oggi i fori provocati da i proiettili esplosi dai nazisti in fuga.

Il giorno successivo, il 26 aprile, le brigate partigiane poterono finalmente entrare a Novara in pompa magna: da Veveri fino a corso Cavour decine di auto, camion e uomini a piedi sfilarono tra una folla festante, sventolando il tricolore.

La guerra era finita, i tedeschi erano fuggiti, i fascisti scomparsi: finalmente la città era libera. Il corso dal quale i partigiani erano entrati a Novara non poteva che prendere il nome da quell'evento: la Vittoria.

Le iniziative online

La cittadinanza potrà partecipare in prima persona, ma rigorosamente online.

Nascono da qui gli hashtag #Bellaciaoinognicasa e #Iorestolibero, nonché gli appelli dell'Anpi: esporre il tricolore dai balconi e unirsi alle 15 per cantare tutti insieme "Bella ciao".

La festa della Liberazione si svolgerà in casa, lontano dalle consuete piazze, sarà quindi diversa dagli scorsi anni ma sarà lo stesso partecipata e vuole creare un grande coinvolgimento.

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