Casa Circondariale di Novara: i papà detenuti preparano "origami" di Natale per i loro bimbi
La mattina di mercoledì 27 novembre, la Casa Circondariale di Novara è stata teatro di un’inedita iniziativa dedicata a una dozzina di suoi “ospiti”: un piccolo corso di origami, organizzato dall’associazione culturale “Brughiera CàDaMat” (la stessa che gestisce il laboratorio di stampa su tessuto “amanetta”), grazie alla disponibilità di Giancarlo Toran, maestro e colonna portante della Pro Patria Scherma di Busto Arsizio, animo curioso e poliedrico che nelle sue peregrinazioni tra sport, logica e filosofia, si è specializzato da anni in questa affascinante disciplina orientale. “E’ un’arte fatta di piccoli gesti e cose semplici, alla portata di tutti – spiega Toran - ma consente di dare infinite forme alla propria fantasia e di ottenere subito risultati e miglioramenti, costringendoti a liberare la mente da tutto, almeno per quei pochi momenti, perché richiede grande attenzione e precisione”. Un’attività ideale, quindi, per chi ha tempo da spendere e, soprattutto, bisogno di sentirsi ancora vivo e impegnato in qualcosa, ma anche un’occasione per realizzare qualche simpatico oggetto da regalare a chi è fuori ad aspettarli. Il corso, infatti, era aperto a tutti i detenuti, ma l’Ufficio Trattamento di via Sforzesca lo ha pensato soprattutto per dare la possibilità ad alcuni papà di preparare qualche dono per i loro bambini, in vista delle Feste. “L’occasione del Natale e di regali fatte con le proprie mani – continua Camilla Pensa, segretaria dell’associazione bustocca – ci è sembrata perfetta per iniziare, ma siamo convinti che l’aver qualcosa di semplice e giocoso da insegnare ai propri figli possa funzionare sempre per chi è ristretto e vede i propri cari solo qualche ora al mese, spesso in situazioni di estrema tensione e difficoltà, dove sorridere e lasciar uscire le proprie emozioni può risultare davvero complicato”. L’incontro è durato un paio d’ore, volate tra elicotteri, rane salterine, stelle e scatoline dei ricordi, ma mercoledì prossimo si proverà a fare anche qualcosa di più complicato, vista l’attenzione con cui la “classe” ha seguito il proprio maestro, piega dopo piega. Poi, chissà, gli origami potrebbero anche diventare un appuntamento fisso tra le tante attività ludico-artigianali che l’Istituto novarese sta cercando di coltivare per completare il percorso rieducativo degli uomini che ha in custodia. In foto, il mestro Giancarlo Toran, la Signora Camilla Pensa e due educatrici di via Sforzesca, Patrizia Borgia e Stefania Novielli.