Commemorazione della Battaglia bella Bicocca
Il 23 marzo 2023 si è svolta la cerimonia in onore del 174° anniversario della Battaglia della Bicocca di Novara, uno degli scontri più importanti contro gli austriaci.
La cerimonia si è aperta con il discorso del sindaco, che ha reso omaggio ai valorosi caduti che hanno combattuto quella tragica battaglia. Durante il discorso, il sindaco ha evidenziato l'importanza della commemorazione dell'evento e ha invitato la cittadinanza a mantenere viva la memoria di questo momento storico. Tra le rappresentanze presenti, spicca quella dell'associazione Venezia Giulia e Dalmazia. Anche molti giovanissimi hanno preso parte alla cerimonia, dimostrando l'importanza di mantenere la storia e la memoria del proprio Paese.
Ma la Battaglia della Bicocca di Novara non è stata solo un momento di lotta per la libertà e l'indipendenza dell'Italia, ma ha rappresentato anche un passo verso l'unità del nostro Paese. La sconfitta dell'esercito del Regno, infatti, ha avuto il vantaggio di spianare la strada per la successiva unificazione italiana. In definitiva, la cerimonia in onore della Battaglia della Bicocca di Novara si è rivelata un momento importante per ricordare l'importanza della nostra storia e dell'indipendenza del nostro Paese. Infatti, la memoria dei caduti di quei tempi deve essere mantenuta viva e trasmessa alle nuove generazioni, per far sì che abbiano un attaccamento profondo alla patria e alla sua storia.
La storia: La battaglia della Bicocca di Novara del 23 marzo 1849 è stata uno scontro armato tra il Regno di Sardegna e le forze austriache durante la Prima guerra d'indipendenza italiana. L'esercito sardo, guidato dal generale Enrico Cialdini, aveva cercato di bloccare l'avanzata austriaca verso Milano. Tuttavia, i soldati austriaci, al comando del generale Joseph Radetzky, riuscirono ad attraversare il fiume Ticino e a raggiungere il campo di battaglia. La battaglia si svolse principalmente lungo la strada principale che collegava Novara a Mortara, e durò fino alla sera. L'esercito sardo, nonostante la sua superiorità numerica, non riuscì a prevalere sulle forze austriache, ben equipaggiate e addestrate. Alla fine, gli austriaci riuscirono a sconfiggere i sardi, infliggendo loro pesanti perdite. La battaglia fu una sconfitta per il Regno di Sardegna e segnò la fine della Prima guerra d'indipendenza italiana. L'armistizio di Salasco, firmato il 9 agosto dello stesso anno, sancì la fine degli scontri tra il Regno di Sardegna e l'Impero austriaco. La sconfitta spianò la strada per la successiva unificazione italiana guidata dal Regno di Sardegna e culminata nel 1861, sotto la guida di Vittorio Emanuele II.