Flp Inl: "Non saremo carne da macello"
In questi giorni si discute della graduale riapertura delle attività e, già da giorni, il direttore dell’Inl ha deciso che i propri ispettori andranno, in affiancamento alla Asl e coordinati dai Prefetti, a controllare se le attività che hanno riaperto abbiano messo in atto le misure di prevenzione e contenimento del Covid 19.
Vorremmo precisare che la Costituzione italiana attribuisce tali competenze agli Spsal regionali e solo per quello che riguarda i controlli dei cantieri edili, ferrovie e radiazioni ionizzanti la competenza è attribuita all’Inl, investendo un numero minimo di ispettori tecnici (circa 200 su tutto il territorio nazionale). Negli anni non si è investito in nessuna maniera sugli ispettori tecnici, né sugli ispettori e personale dell’Inl; sono state ignorate le problematiche scaturite dalla riforma del job act che ha creato l’Ispettorato nazionale del lavoro a costo zero. Non si è investito sulle assunzioni del personale ormai ridotto all’osso, anche per il prolungato blocco del tour over e per i pensionamenti incentivati anche da quota 100, sulle strumentazioni - gli ispettori operano con pc portatili di almeno 10 anni fa - sulla formazione, ma ora si chiede a loro di svolgere un’attività nella quale non hanno competenza, altamente a rischio, senza i necessari mezzi di protezione.
La Flp, che dall’inizio dell’emergenza ha lottato affinché venissero messe in campo azioni concrete per evitare la diffusione del virus, ha chiesto un confronto con i vertici per programmare e organizzare la riapertura delle attività e non permetterà che gli ispettori siano carne da macello. Ciò non vuol dire che non siamo disponibili a fare la nostra parte in questo momento davvero difficile per il nostro Paese, ma lo faremo solo se verranno messi in campo tutti i sistemi di protezione, auto di servizio, adeguata assicurazione, formazione adeguata allo svolgimento dell’attività che si dovrà svolgere.
Il coordinatore generale Angelo Piccoli