Novara: "E' passato sotto silenzio un importante ritrovamento archeologico nella nostra città"
E' passato sotto silenzio un importante ritrovamento archeologico nella nostra città, forse complice il clima estivo e la necessità di procedere celermente con i lavori che ne hanno determinata la scoperta: i resti di una evidente domus patrizia di epoca imperiale romana che hanno visto la luce ai piedi della nostra Basilica di San Gaudenzio.
Un ritrovamento inaspettato che rende giustizia a coloro che da sempre sostengono come la città di Novara, o perlomeno coloro che abitavano entro la cinta muraria ed appartenevano quindi al ceto elevato, godesse di uno status di città gradevole e ricca. Un pezzo di muro già crollato anticamente ma soprattutto i resti dell'Ipocausto, (dal latino hypocaustum era un sistema di riscaldamento usato nell'antica Roma, consistente nella circolazione di aria calda entro cavità poste nel pavimento e nelle pareti del luogo da riscaldare) ci danno l'idea della ricchezza che circondava l'elites cittadina. Visibili in sito i pilastrini di mattoni (pilae) che creavano lo spazio vuoto sotto il pavimento dove circolava l'aria calda prodotta da una fornace. Possiamo addirittura pensare che la domus avesse le terme private ma questa è per ora soltanto un'affascinante ipotesi, non dimenticando che Novara certamente ebbe delle terme, i cui resti sono già venuti alla luce nel corso di scavi in area centrale cittadina.
Gli archeologi della Soprintendenza hanno portato in sicurezza i manufatti rinvenuti in Strada Beldì 12 (resti di vasetti), segnalato il sito e protetto con particolare attenzione le murature, che sono poi state ricoperte.
Maria Rosa Marsilio