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Rischio sismico, com' è la situazione nel novarese?

Il 28 e il 29 settembre torna la campagna di comunicazione nazionale della Protezione Civile per la riduzione del rischio sismico. È fondamentale conoscere bene il proprio territorio. Ecco la situazione della provincia novarese

Il problema sismico è molto sentito nel vecchio continente, specialmente nella zona del bacino del Mediterraneo. Nelle regioni circostanti il mar mediterraneo, infatti, il livello di sismicità è molto elevato. Il Belpaese, spiega la Protezione Civile, è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico di tutta questa zona. Il motivo si trova proprio nella sua conformazione e soprattutto nella sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica. Ed è in fondo, questa non è una novità. Negli ultimi 2500 anni, censisce sempre la Protezione civile, l’Italia ha contato più di 30mila eventi sismici di media e forte intensità (superiore al IV-V grado della scala Mercalli), dei quali circa 560 di intensità uguale o superiore all’VIII grado, ovvero mediamente uno ogni 4 anni e mezzo. Solo nel XX secolo, ben 7 terremoti hanno avuto una magnitudo uguale o superiore a 6.5, con effetti classificabili tra il X e XI grado Mercalli.


 

La scienza ha fatto dei passi da gigante in moltissimi settori, come ad esempio la medicina, ma ad oggi non ci sono ancora metodi riconosciuti che consentono di prevedere il tempo ed il luogo esatto in cui avverrà il prossimo terremoto. L’unica previsione possibile è di tipo statistico, basata principalmente sulla conoscenza dei terremoti del passato. Grazie a questi importanti dati sappiamo quali sono le aree del nostro Paese interessate da una elevata pericolosità sismica, dove cioè è più probabile che si verifichi un evento sismico di forte intensità, ma non possiamo stabilire con esattezza il momento in cui si verificherà. Proprio con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa problematica anche quest’anno partirà la campagna di comunicazione nazionale per la riduzione del rischio sismico “Terremoto – Io non rischio”.


 

Promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e dall’Anpas-Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, in collaborazione con l’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e con ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e in accordo con le regioni e i comuni interessati, quest’anno la campagna festeggia il suo terzo compleanno.

Questa edizione si svolgerà nel weekend del 28 e 29 settembre 2013 nelle piazze di più di 200 comuni italiani a rischio sismico di quasi tutto il territorio nazionale. Anche nella Regione Piemonte nelle provincia di Alessandria saranno presenti i volontari delle associazioni di protezione civile che, opuscoli alla mano, spiegheranno ai cittadini cosa fare e soprattutto non fare in caso di terremoto ma anche per ridurre il rischio sismico. L’obiettivo della campagna è, infatti, promuovere una cultura della prevenzione, formare un volontario più consapevole e specializzato ed avviare un processo che porti il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione del rischio sismico.


 

Senza fare inutili allarmismi non bisogna al contempo però sorvolare sul problema. Bisogna essere più che consapevoli della situazione e conoscere il più possibile il territorio dove si vive. Un valido aiuto in questo senso lo da la Protezione Civile che ha classificato tutto il Paese in zone sismiche. Si è partiti dalla definizione di rischio sismico che indica una stima delle perdite complessive causate dai terremoti che potranno interessare in un determinato periodo una determinata area. Questa stima può essere espressa in diversi modi. Per esempio attraverso il costo dei danni subiti dagli edifici, il costo complessivo in termini economici e sociali subito dalla popolazione dell'intero paese, oppure attraverso il numero prevedibile di morti e feriti. A partire da ciò la Protezione Civile ha stilato questa classifica: ciascun comune rientra in una delle quattro zone stabilite, a pericolosità decrescente (zona 1: la più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti; zona 2: territori nei quali possono verificarsi terremoti abbastanza forti; zona 3: comuni nei quali possono verificarsi scuotimenti modesti; zona 4: la meno pericolosa).


 

Secondo questa mappatura (classificazione 2010-2012), il Centro e il Sud sono le zone più predisposte della Penisola. La provincia di Novara, come un po’ tutta la Regione Piemonte, fortunatamente ha un livello di sismicità molto basso (a seguire il dettaglio dei comuni). Ascoltare però i consigli della Protezione Civile può sempre risultare utile anche perché una buona prevenzione passa prima da una buona conoscenza.


 

Agrate Conturbia 4, Ameno 4, Armeno 4, Arona 4, Barengo 4, Bellinzago Novarese 4, Biandrate 4, Boca 4, Bogogno 4, Bolzano Novarese 4, Borgolavezzaro 4, Borgomanero 4, Borgo Ticino 4, Briga Novarese 4, Briona 4, Caltignaga 4, Cameri 4, Carpignano Sesia 4, Casalbeltrame 4, Casaleggio Novara 4, Casalino 4, Casalvolone 4, Castellazzo Novarese 4, Castelletto sopra Ticino 4, Cavaglietto 4, Cavaglio d'Agogna 4, Cavallirio 4, Cerano 4, Colazza 4, Comignago 4, Cressa 4, Cureggio 4, Divignano 4, Dormelletto 4, Fara Novarese 4, Fontaneto d'Agogna 4, Galliate 4, Garbagna Novarese 4, Gargallo 4, Gattico 4, Ghemme 4, Gozzano 4, Granozzo con Monticello 4, Grignasco 4, Invorio 4, Landiona 4, Lesa 4, Maggiora 4, Mandello Vitta 4, Marano Ticino 4, Massino Visconti 4, Meina 4, Mezzomerico 4, Miasino 4, Momo 4, Nebbiuno 4, Nibbiola 4, Novara 4, Oleggio 4, Oleggio Castello 4, Orta San Giulio 4, Paruzzaro 4, Pella 4, Pettenasco 4, Pisano 4, Pogno 4, Pombia 4, Prato Sesia 4, Recetto 4, Romagnano Sesia 4, Romentino 4, San Maurizio d'Opaglio 4, San Nazzaro Sesia 4, San Pietro Mosezzo 4, Sillavengo 4, Sizzano 4, Soriso 4, Sozzago 4, Suno 4, Terdobbiate 4, Tornaco 4, Trecate 4, Vaprio d'Agogna 4, Varallo Pombia 4, Veruno 4, Vespolate 4, Vicolungo 4, Vinzaglio 4.

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