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Calcioscommesse: la Società azzurra è serena, Fontana no

Non si poteva fare di più per prevenire i problemi: questo il pensiero della dirigenza novarese dopo la prima sentenza della Procura Federale. Nel frattempo Giarretta è cauto nel mercato poiché ci sono ancora molte situazioni da definire

Il Novara esce a testa alta dal processo per il calcioscommesse, nonostante la penalizzazione di quattro punti. Le motivazioni della Disciplinare fanno onore al Novara poiché si legge:  “attenuante che va riconosciuta per l'ampia e idonea attività di prevenzione attuata dalla società, puntualmente documentata; il fatto di aver provato a combattere il fenomeno delle scommesse, arrivando a denunciare un propria gara sospetta per flussi anomali”.

Il morale dei dirigenti azzurri è stato così un po’ sollevato: “Vista la condanna dei nostri tesserati, non potevamo essere assolti, nonostante tutto quello che abbiamo fatto. La responsabilità oggettiva non lasciava scampo”. L’avvocato di Alberto Fontana, Davide Gatti, afferma che il suo cliente “é deluso anche in considerazione del fatto che, non avendo perso un solo minuto d’udienza, era ed è certo che la mancanza di riscontri, sommata al lavoro difensivo svolto fossero sufficienti a dimostrare la propria estraneità ai fatti. La fiducia illimitata nella giustizia deve, purtroppo, fare i conti con tanta rabbia interna non potendo non pensare alla sofferenza della propria famiglia e degli amici più intimi, oltre ai tantissimi tifosi e sportivi che hanno sempre creduto in lui”.

Sia il Novara che Fontana e Ventola hanno preannunciato appello contro la sentenza che riguarda due partite: Chievo-Novara di Coppa Italia (finita 3-0) e Novara-Chievo (1-0) nonostante in quest’ultimo caso non sia stato raggiunto il risultato voluto dagli scommettitori.

I quattro punti andranno scontati nella prossima stagione, ma c’é ancora chi spera che dal prossimo processo possa arrivare il ripescaggio in serie A se alcune società verranno retrocesse per responsabilità diretta.

Questa situazione di stallo sta bloccando il mercato degli azzurri in considerazione del fatto che sono molti i giocatori passibili di una possibile squalifica. Bisognerà aspettare il prossimo processo - spiega il ds Cristiano Giaretta - perché le cose si chiariscano e allora sarà possibile operare serenamente.

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