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Novara Calcio: udienza a Roma per il caso stipendi

Giovedì 26 marzo patron Massimo De Salvo, insieme all'avvocato Cesare Di Cintio, sarà nella Capitale per l'udienza sul ritardo del pagamento degli emolumenti ai propri tesserati che rischia di penalizzare il Club azzurro

Il Novara, ora primo in classifica, rischia due punti di penalizzazione dalla Giustizia sportiva che lo accusa di aver ritardato il pagamento degli stipendi dei propri tesserati nel periodo tra maggio e giugno 2014, quando il Club sperava ancora nella riammissione in serie B.

Il Presidente Massimo De Salvo non ci sta: "sono ottimista e fiducioso per l'incontro di giovedì a Roma, il primo grado di giudizio, dopo il calcio scommesse, lo guardo un po’ con distacco, abbiamo una serie di argomenti, ma non voglio far polemiche perché non serve, ora è giusto che si aprano dei libri che raccontano la storia di tutti. Non ci sto a far la parte di chi non segue le regole. Diremo le nostre motivazioni. Il calcio ha bisogno di cominciare a guardare un po’ avanti e non fare discriminazioni. Ci sono differenze di regole e motivazioni per le squadre. I comportamenti del Novara sono in linea con le normative. Ho grande rispetto per la Giustizia sportiva, ma anche per le regole. Non patteggio, voglio arrivare ad avere tutti i gradi di giudizio, se ce ne sarà bisogno, chiederemo ricorso e poi la procedura d’urgenza al Coni per il terzo grado. La questione è assurda, bisogna cominciare a fare dei ragionamenti, così ci si focalizza su cose sbagliate, ci vuole coerenza. Alla fine si arriva al momento in cui ci si stufa, non tocca a me far le indagini, ma a questo punto pretendiamo che le facciano. Se si vuole tutelare il sistema lo si deve far seriamente. Se in serie B ci fossero le norme della serie C, ci sarebbero molte più squadre morose in difficoltà, non c’è uniformità".

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