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Coronavirus, dal 26 aprile tornano le zone gialle: il piano del Governo per le riaperture

Nelle regioni in area gialla riaprono i ristoranti, anche a cena, ma solo all'aperto. Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5, mentre dal 26 aprile tutti gli studenti torneranno in classe al 100% nelle zone gialle e arancioni

Zone gialle ripristinate a partire dal 26 aprile e un cronoprogramma di riaperture, per allentare gradualmente le misure restrittive attualmente previste per il contenimento del coronavirus.

Sono queste le principali novità annunciate dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza in una conferenza stampa, che si è svolta nel pomeriggio di oggi, venerdì 16 aprile, al termine della cabina di regia.

Il ritorno della zona gialla viene quindi anticipato al 26 aprile, ma "con un cambiamento rispetto al passato - ha sottolineato Draghi - nel senso che si dà precedenza all'attività all'aperto". Nelle regioni che potranno tornare in area gialla riapriranno i ristoranti, anche a cena, ma solo all'aperto. Sì, sempre all'esterno, anche a teatri, cinema e spettacoli, e all'attività sportiva all'aria aperta. Con il riorno delle zone gialle riaprono anche i musei.

Dal 26 aprile, nelle zone gialle e arancioni, tornano inoltre in classe, con didattica in presenza al 110%, gli studenti di tutte le scuole. In zona rossa resteranno invece in vigore le modalità che prevedono una didattica mista (parte in presenza e parte a distanza).

Resta invece in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5, ma sarà possibile spostarsi tra regioni gialle, mentre per gli spostamenti tra regioni di colore diverso sarà necessario un pass.

Secondo la road map del Governo, poi, nei prossimi mesi potranno esserci anche altre riaperture: il ministro Speranza ha infatti delineato un primo cronoprogramma che prevede la riapertura delle piscine all'aperto e degli stabilimenti balneari dal 15 maggio, la ripresa di alcune attività connesse alle palestre dal 1° giugno, la rirpesa delle attività di natura fieristica dal 1° luglio.

"Con la posizione assunta oggi dal premier Draghi - ha comentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - abbiamo la prova che il nuovo Governo ascolta i territori e le Regioni. In questi giorni abbiamo fatto un grande lavoro con i nostri dipartimenti di prevenzione per presentare delle linee guida che garantissero di poter riaprire in sicurezza e siamo lieti che il Governo se ne sia fatto interprete subito, con il Comitato tecnico scientifico nazionale. Perché non si può più aspettare: dove le attività economiche e commerciali possono riaprire in sicurezza devono poterlo fare".

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