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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Novara, Cittadella dello sport in viale Kennedy: ecco come potrebbe diventare

Mercoledì 5 giugno a Novarello sono stati presentati i sei progetti di idee per riqualificare l'intera aerea

Come sarà la Cittadella dello sport in viale Kennedy? Dopo un anno di studi e di riflessioni, che hanno visto in prima linea il Novara Calcio e Yard, che eseguito il primo studio di fattibilità, il primo step è stato centrato. Sono stati presentati mercoledì 5 giugno i sei progetti fra cui verrà scelto quello che effettivamente darà un nuovo volto non solo alla logistica, ma anche allo sport. “Abbiamo riflettuto il valore generale dello sport e siamo giunti a questo primo passo importante”, ha detto Alessandro Pasquarelli di Yard. “Un centro per sportivi, tifosi, per la città intera e la provincia” ha aggiunto con soddisfazione il presidente del Novara Calcio Carlo Accornero. I sei progetti sono stati presentati da studi e realtà esperte nel settore soprattutto sportivo che hanno operato in tutto il mondo. 

Uno stadio che riprende lo slancio della Cupola 

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Il primo progetto è di Ama, Andrea Maffei Architects. Ecco la prima idea. Il primo obiettivo è stato quello di creare una Città dello Sport attraverso due assi principali che definiscono una griglia di sviluppo del masterplan, collegando piazza Luther King direttamente fino al fiume Agogna. Trattandosi di un parco è stato utilizzato il legno ricomposto come il filo conduttore delle facciate di tutti i progetti in modo da armonizzarli nel contesto naturale. Il nuovo stadio riprende con quattro grandi pennoni lo slancio verticale della cupola del Duomo di Novara e la sua sfida strutturale. I pennoni sostengono le nuove coperture che rispettano le antiche strutture della vecchia tribuna. Le facciate dello stadio sono previste in legno, per la prima volta nella storia degli impianti sportivi, e gli angoli aperti delle tribune lo mettono in dialogo dinamico con il resto della città.

Uno stadio pensato per la collettività

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Il secondo progetto fa capo ad Archea Associati. La proposta per la nuova Cittadella dello sport si presenta nella forma di kit di autocostruzione di un modello urbano flessibile, progressivo, reversibile e adattabile, che suggerisce modalità d’uso piuttosto che funzioni, spazi abitabili piuttosto che edifici tipologicamente definiti, luoghi di aggregazione informali piuttosto che piazze formali.Il progetto è supportato da soluzioni tecnologiche e spaziali semplici che propongono interventi di riqualificazione e riattivazione degli edifici esistenti basati sostanzialmente su “addizioni” strategiche applicate a sistemi distributivi e spazi funzionali. Il nuovo stadio sarà pertanto pensato e progettato, non come il centro di interesse di una più ampia area o campus dedicata allo sport, ma piuttosto come un edificio di servizi di interesse collettivo dedicato al calcio ed in particolare alla dimensione spettacolare di quest’ultimo.

Uno spazio che dia identità a una porzione di Novara

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La terza idea è di Arup. La proposta per la nuova Cittadella dello sport si fonda sulla necessità di ricucire un brano di città rimasto senza una precisa identità, trasformandolo in una nuova centralità dalla forte connotazione sportiva. Il progetto dello stadio, al centro del nuovo complesso, propone un impianto innovativo, integrato nella città, in linea con i più alti standard internazionali e dall’aspetto unitario, sobrio ed elegante. Le altre funzioni previste all’interno della cittadella dialogano con la trama esistente del tessuto urbano circostante e contribuiscono alla realizzazione di un complesso sostenibile ed efficiente.

Sì allo stadio, ma non sarà l’unico edificio importante

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Anche il quarto progetto, proposto da Architectural research workshop, parte dall’idea di ridare vita a uno spazio degradato. Il progetto propone la trasformazione di un’area oggi degradata ma di grandi potenzialità trasformandola in un parco pedonalizzato dove le architetture caratterizzate come recinti costruiscono una nuova identità al sito valorizzando lo spazio pubblico come luogo fruibile collettivamente. Si restituisce alla città un sistema di edifici per lo sport potenziati dalla qualità dello spazio aperto. Lo stadio è il più importante di questi edifici ma non il solo perché si realizza nel rapporto tra spazi una effettiva ed attrattiva e qualità urbana.

Dallo sport un quartiere ecosotenibile

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La Gau Arena pensa a un nuovo quartiere ecosostenibile e autosufficiente, inserito nel tessuto urbano a servizio della cittadinanza. Il concept di progetto parte dalla volontà di creare un collegamento tra vari episodi di architettura con al centro “lo Stadio”, una piramide rovesciata su una base di luce: una sinergia che crea un simbolo e riferimento per la città. Purezza, regolarità e sostenibilità: questi i tramiti che consentiranno alla nuova “Cittadella dello Sport” di entrare nella memoria collettiva.

Lo stadio come una foglia che vive di sè

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L’ultimo progetto è dell’Officina Architetti. L’obiettivo del progetto è quello di creare un nuovo equilibrio, attraverso la connessione tra tutte le funzioni che ne fanno parte, ad iniziare dalla forza dello stadio di calcio. L’idea è quella di una foglia, che all’interno porta tutta la vita di cui ha bisogno per poter sopravvivere, e quindi vive di sé. Il progetto si costruisce su due punti principali: da un lato lo spazio pubblico che permette che l’intera area possa essere utilizzata sempre, dall’altro l’accessibilità veicolare che sarà un punto di connessione con la città, senza creare disagio agli abitanti della zona. Il cuore del progetto è composto da spazio pubblico, piazze, luoghi di incontro, tempo libero dedicato allo sport e spazi per famiglie; tramite questo centro pulsante al complesso viene quindi fatta un’iniezione di linfa vitale, in modo che diventi un centro urbano abitato.

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