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Guerra in Ucraina, Novara si prepara ad accogliere i rifugiati

Si prepara l'ex collegio di Gozzano e alcuni alloggi a Novara per chi fugge dalla guerra. La Regione cerca famiglie disposte ad ospitare e ha avviato una raccolta farmaci

Anche Novara e il Piemonte si mobilitano per aiutare la popolazione ucraina che fugge dalla guerra.

Guerra in Ucraina, anche a Novara una raccolta fondi per aiutare la popolazione

Ieri, lunedì 28 febbraio, c'è stato un incontro in prefettura tra il presidente della provincia Federico Binatti, il sindaco di Novara Alessandro Canelli, i rappresentanti della Caritas e padre Yuriy Ivanyuta dell'Esarcato Apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino a Novara.  A Novara città, per ora, non sono previsti arrivi in massa, ma poche decine di persone, che saranno ospitate da famiglie ucraine: si sta però già lavorando per trovare alloggi nel caso in cui il numero di rifugiati crescesse. Intanto l'associazione Mamre, insieme con Caritas, ha già siglato un accordo per usare l'ex collegio dei Comboniani di Gozzano per l'accoglienza.

La Regione Piemonte invece si è mobilitata su diversi fronti: entro pochi giorni emanerà una manifestazione di interesse per la formazione di un elenco di persone e famiglie disposte a fornire ospitalità temporanea a chi ha abbandonato le zone di guerra. Verrà inoltre avviata una raccolta farmaci, curata da Dirmei, assessorato alla sanità e Federfarma, e sarà messo a disposizione del dipartimento della Protezione civile l’ospedale da campo della Maxiemergenza 118, da posizionare ai confini dell’Ucraina per curare i feriti di guerra. In Piemonte verrà realizzato anche un apposito progetto per assistere i bambini ucraini vittime della guerra e sarà chiesta all’ospedale Regina Margherita di Torino la disponibilità ad ospitare i bambini ucraini malati di tumore. 

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